Il divieto di vendita di uova da galline allevate in gabbia vale anche per i franchising Carrefour. A chiarirlo è lo stesso marchio francese dopo che Ciwf Italia Onlus, l’associazione animalista che si batte per il benessere animale in tutto il mondo, gli ha chiesto di fare chiarezza sull’impegno annunciato il primo marzo scorso.
Un impegno fumoso
Lo scorso primo marzo Carrefour Italia aveva annunciato il proprio impegno a non vendere più uova in guscio da galline allevate in gabbia, comprendendo in questa iniziativa sia le uova a proprio marchio, che quelle di altri marchi. Tuttavia, questa prima dichiarazione di Carrefour, oltre a non specificare se nell’impegno fossero compresi anche i punti vendita in franchising, non era nemmeno stata pubblicata sul sito internet dell’azienda. Per questo Ciwf Italia aveva chiesto a Carrefour di fare chiarezza sulla propria policy per le uova in guscio. L’insegna della Gdo non si è tirata indietro e ha chiarito la portata del suo impegno oltre a darne ufficialmente notizia sul proprio sito internet. Inoltre ha definito una scala temporale entro cui anche i punti vendita in franchising smetteranno di vendere uova da galline allevate in gabbia: oltre ai punti vendita a gestione diretta che, già da inizio marzo, non commercializzano più uova da galline in gabbia, anche i rimanenti punti vendita in franchising smetteranno di farlo entro fine 2019.
Ciwf: la trasparenza prima di tutto
“Dopo le recenti comunicazioni di supermercati come Esselunga e Auchan Italia, ci congratuliamo ora anche con Carrefour Italia per l’impegno preso e la trasparenza verso i consumatori e per aver scelto di dare una vita migliore alle galline” ha dichiarato Annamaria Pisapia, Direttrice di Ciwf Italia Onlus.
Aggiunge Elisa Bianco, responsabile del Settore Alimentare di Ciwf in Italia: “Siamo lieti di vedere che Carrefour Italia ha definito il proprio impegno con chiarezza, comunicandolo con trasparenza e stabilendo una scala temporale anche per i franchising. Quella di Carrefour rappresenta una scelta importante, perché dimostra che, anche in una realtà complessa come quella del franchising, è possibile coinvolgere tutti i propri punti vendita in scelte fondamentali per migliorare il benessere delle galline e gli standard di qualità dei prodotti. Continueremo a collaborare con il settore alimentare per supportare il passaggio a un’era senza più gabbie per le galline.”
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