I diritti degli utenti che percorrono l’autostrada A18 Messina-Catania siano stati sistematicamente calpestati e per questo Confconsumatori si costituirà parte civile nel procedimento penale aperto oggi in seguito all’operazione della Direzione investigativa antimafia. La Dia ha emesso 12 misure cautelari personali e patrimoniali destinate a dirigenti e dipendenti del Consorzio. “Non poteva essere normale tutto questo, troppi soldi finivano nella tasche dei tanti che anziché curarsi della manutenzione curavano i propri interessi. Speriamo che dopo quest’ultima vicenda le cose comincino a cambiare” hanno dichiarato Carmelo Calì, Presidente di Confconsumatori Sicilia e Stefano Costantino, che coordina su Facebook il gruppo denominato “A18 e A20 le Autostrade siciliane della vergogna”.
Il Consorzio era già stato diffidato
L’associazione solo poche settimane fa aveva inviato una diffida al Consorzio per le Autostrade Siciliane in cui chiedeva Lavori immediati per la messa in sicurezza dell’autostrada A18 (quella che collega Catania a Messina da una parte e dall’altra Siracusa a Rosolini) e la sospensione immediata del pagamento del pedaggio sul tratto.
“L’autostrada – spiegava l’associazione dei consumatori – presenta evidenti carenze dal punto di vista della sicurezza, buche molto profonde presenti sul manto stradale, asfalto dissestato, carenza di segnalazione verticale, carenza di colonnine di emergenza funzionanti, scarsa manutenzione del verde”.
“Adesso andremo avanti”
Proseguiremo ancor più la collaborazione con il gruppo Facebook denominato “A18 e A20 le Autostrade siciliane della vergogna” – spiega l’associazione – e chiediamo sin da ora a tutti gli aderenti di continuare a raccogliere e segnalare, con foto e video, le condizioni assolutamente precarie del tratto autostradale e comunque tutti i disservizi che riterranno, che potranno tornare utili nel processo.