Non sono bastate le critiche e le proteste dei consumatori. Il governo va avanti come nulla fosse e il ministro dello Sviluppo Carlo Calenda sta preparando il maxiemendamento da sottoporre alla fiducia per far approvare il disegno di legge concorrenza. Unico segnale (assolutamente insufficiente) lo slittamento di un anno della fine del mercato tutelato dell’energia.
Il Salvagente lo ha scritto da subito: una delle parti più scandalose di quella che sarebbe stato meglio chiamare la legge delle lobby è la deportazione (ci perdonerete il termine forte) di 24 milioni di utenti verso il mercato libero dell’elettricità. Un regalo per i big e una stangata inevitabile per i consumatori.
I dati non ammettono illusioni: già oggi i clienti che hanno avuto la sfortuna (o sono stati convinti con l’inganno) di passare al mercato libero si trovano a spendere di più di quelli rimasti nel tutelato, tanto nel settore elettrico (+16,7%) che in quello del gas (+7,9%). E sono numeri dell’Autorità per l’energia, non nostri. Così come sono provvedimenti delle Authority le tante, troppe condanne per un sistema di vendita di contratti che assai spesso rasenta il reato penale di raggiro e truffa.
Se così stanno le cose, perché dovremmo aspettarci che da giugno 2019 (è questa la data fissata per la fine del mercato tutelato, dopo la modifica delle ultime ore del decreto che fissava al 2018 il passaggio) le compagnie dovrebbero diventare più buone e trasparenti? Se oggi non riescono a far concorrenza alle tariffe del mercato tutelato e sono più care quale logica distorta suggerisce che senza il competitor di Stato dovrebbero praticare prezzi più bassi?
Eppure è così che il ministro Calenda ce la sta vendendo questa spiacevole imposizione: le tariffe caleranno con l’aumento della concorrenza.
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Cari lettori, è vero proprio il contrario: le tariffe aumenteranno. Non per tutti, ovviamente. Non ci vuole la sfera di cristallo per prevedere che gli operatori si faranno concorrenza sui clienti che spendono di più (e che rendono di più) ma di certo non sulle famiglie, sui pensionati, insomma su quanti stanno attenti a limitare la bolletta.
PS. Non stupisce certo che Calenda sposi una linea del genere. Stupisce un po’ di più che a sostenere il superamento del mercato tutelato sia una sola associazione dei consumatori italiana, Altroconsumo che sostiene che “Eliminare il servizio di tutela, dando vita a un mercato davvero libero, potrebbe offrire reali opportunità di risparmio e di migliore qualità nel servizio per i cittadini”.