La Commissione europea si prepara a proporre il divieto totale dell’utilizzo di tre pesticidi della classe dei neonicotinoidi perché hanno effetti nocivi sulle colonie di api. L’uso sarà possibile solo in serra.
Nel 2013 l’Ue aveva introdotto un divieto temporaneo di usare tre neonicotinoidi in alcune coltivazioni. E da allora si è andato avanti a suon di proroghe e nonostante il parere negativo di alcuni stati membri, come la Gran Bretagna che, tuttavia, nel corso degli ultimi mesi, ha ammorbidito la sua posizione. I tre principi attivi sotto accusa sono l’imidacloprid, il clothianidin e il thiamethoxam: su tutti grava il sospetto più che fondato che possano costituire una minaccia alla sopravvivenza delle api.
“I neonicotinoidi stanno decimando api e impollinatori selvatici in Europa da più di 20 anni – attacca Martin Dermine del Pesticide Action Network – la proposta della Commissione è un primo passo”. Anche perché dovrà poi essere approvata dai Paesi Ue. “Ormai nessuno nega le evidenze scientifiche dei danni procurati dai neonicotinoidi – spiega Francesco Panella dell’Unione Nazionale Associazioni Apicoltori Italiani – se il divieto non sarà confermato sarà il trionfo degli interessi a breve termine delle lobby”
La scelta del divieto da parte della Commissione europea non è ancora posizione ufficiale, ma l’orientamento del Collegio dei commissari è quello di procedere in tal senso. La proposta è previsto che sia messa ai voti in maggio. L’Italia ha vietato dal 2008 l’uso dei neonicotinoidi nella concia dei semi, ma nel 2013 aveva votato contro le restrizioni decise a livello Ue perché includevano anche le applicazioni sugli alberi da frutto in fase di pre-fioritura.