Farmaci, in 170mila firmano per liberalizzare la fascia C

Poter vendere e acquistare i farmaci di fascia C anche nelle parafarmacie. Questa è la richiesta alla base delle 170mila firme raccolte dalla piattaforma Liberalizziamoci, promossa da Conad, e consegnate ai presidenti di Camera e Senato, al premier Paolo Gentiloni, al ministro allo Sviluppo Carlo Calenda e al Commissario europeo alla Concorrenza Margrethe Vestager. Sono classificati in questa fascia i farmaci non mutuabili con obbligo di ricetta, e appartengono a questa categoria circa 3.800 specialità, tra cui antidolorifici, antinfiammatori, antidepressivi, anticoncezionali.

“La concorrenza abbasserà i prezzi”

Sono vari i motivi per cui la piattaforma, cui aderiscono anche la Federazione nazionale parafarmarcie italiane e Altroconsumo, spinge per una liberalizzazione anche in questa fascia, così come già avvenuto per i medicinali da banco, che secondo il Movimento nazionale liberi farmacisti, ha prodotto in sette anni 1,8 miliardi di risparmi per i cittadini, 5.492 nuove aziende e 8.000 nuovi posti di lavoro. A sintetizzarlo su Twitter è lo stesso Amministratore delegato di Conad, Francesco Pugliese: “La reale concorrenza su farmaci di #FasciaC frenerebbe l’aumento dei prezzi su un mercato di 5,5 miliardi”.

Anche in Gdo farmacisti abilitati

Pugliese risponde anche alle critiche di chi sostiene che il farmaco con ricetta è un tipo di prodotto che non può essere trattato come un qualsiasi altro prodotto da supermercato: “In #gdo i #farmaci non sono venduti tra detersivi e dentifrici, ma dispensati da farmacisti”. Secondo Conad, infatti,  allargare la vendita alle parafarmacie, anche in quelle interne ai supermercati, dove comunque per legge devono operare farmacisti abilitati alla professione, “sia una conquista di civiltà e un passo avanti verso la tutela del potere di acquisto delle famiglie”.

Un giro d’affari da 3 miliardi

La liberalizzazione allargherebbe il giro di affari per le parafarmacie, facendole accedere a quella fetta di 3 miliardi di euro di fatturato l’anno costituita dai farmaci di fascia C, e sottraendone parte alle farmacie tradizionali, che non a caso si oppongono a una riforma delle regole. “I 170.000 cittadini che hanno firmato la petizione chiedono questo – scrive Conad – un mercato più dinamico, occupazione, costi delle cure più accessibili. Richieste che è auspicabile siano accolte dalle istituzioni centrali. Liberalizziamoci manterrà aperta la raccolta delle firme fino a quando queste istanze non diverranno oggetto di un serio dibattito politico”.

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