
Sono passati oltre due anni dall’entrata in vigore del Regolamento europeo 1169/2011, eppure non tutti i produttori sembrano averne capito ancora i contenuti.
Eppure da quando è stato imposto, tanto per fare un esempio, la dichiarazione del tipo di olio utilizzato ne è passata di acqua sotto i ponti. Inutile, forse, ricordare che proprio da quando è stato negato alle etichette di nascondere l’olio di palma sotto la rassicurante dicitura oli vegetali, è scoppiata la rivolta dei consumatori italiani. Quella che – caso unico almeno nel nostro Paese – ha condizionato il mercato e ha costretto alla retromarcia i marchi più rappresentativi del mercato.
Eppure c’è chi resiste. È il caso, della Ica Food che, ci ha fatto notare un lettore con tanto di fotografia del pacchetto “incriminato”, nelle sue pop corn Crik Crok, ancora si ostina a dichiarare genericamente “oli vegetali“.
Che tipo di oli è utilizzato nelle Crik Crok, perché nasconderlo con una dicitura tanto vecchia quanto sospetta? Il Salvagente ha provato ripetutamente a chiederne conto all’azienda, ma nessuno ha ritenuto di dover rispondere e spiegare il perché di una tale disattenzione.
Difficile capirlo, anche perché un altro prodotto Crik Crok, le patatine fritte, non 
Eppure il Regolamento non ammette eccezioni. Non le fa per le pop corn né per altri prodotti. E se avesse permesso facili vie di uscita immaginate quanti big le avrebbero imboccat per togliersi dall’impaccio di dichiarare l’olio di palma e finire nelle mire dei consumatori italiani…










