La sperimentazione sulle etichette nutrizionali a semaforo sembrano arrivate a un punto morto in Francia. A pronunciarsi criticamente è l‘Agenzia per la sicurezza alimentare francese (Anses) secondo cui queste non sembrano essere adattato a combattere problemi di salute pubblica come l’obesità .  I colori rosso, giallo o verde vengono utilizzati per dare indicazioni sulle quantità di grassi, zuccheri e sale presenti nei singoli alimenti. Le autorità francesi avevan infatti chiesto all’Ansel di effettuare una valutazione poco più di un anno fa. Il suo parere è stato pubblicato questa settimana, come riporta FoodNavigator. L’Agenzia scrive: “La capacità delle etichette nutrizionali di migliorare le scelte dei consumatori appare  incerta, e Anses non esclude la possibilità che la messa in atto di tali sistemi potrebbe portare a comportamenti del consumatore con effetti contraddittori”, e ancora: “Allo stato attuale delle conoscenze, le etichette nutrizionali recensite non sembrano essere adatte alle questioni di sanità pubblica che sono in gioco: sovrappeso e obesità , disturbi metabolici, malattie cardiovascolari e alcuni tipi di cancro.”
La risposta: impossibile valutare
Ma sul parere dell’Agenzia, ci sono pareri contrastanti anche tra gli studiosi. il direttore della ricerca di nutrizione presso l’Università di Parigi, il professor Serge Hercberg ha sviluppato l’etichetta nutrizionale 5-C NutriScore che ha ricevuto l’appoggio formale dell’Alto Consiglio governativo della sanità pubblica, ma è stato avversato dalla lobby dell’industria alimentare. Ha detto a FoodNavigator che valutare la capacità di un logo per ridurre l’obesità è “un criterio impossibile” e non si poteva aspettare una conclusione diversa: “L’Anses non conclude che i sistemi testati sono irrilevanti per questioni di salute pubblica, ma che non ci sia un livello sufficiente di prove in relazione a questi problemi di salute pubblica”.
40 etichette in prova
Hercberg aggiunge: “L’impatto sulla salute del logo nutrizionale può essere considerata solo attraverso la combinazione con altre misure e azioni di salute pubblica, come l’istruzione pubblica, restrizioni di commercializzazione o di politiche di prezzo, e l’Anses stesso è consapevole dei limiti di tali valutazioni isolate”. Intanto, l’associazione di consumatori francesi QueChoisir sta sollecitando il governo ad agire rapidamente per adottare in una etichetta obbligatoria prima che i consumatori siano sommersi da una miriade di quelle volontarie. Diversi tipi di etichette nutrizionali sono attualmente in fase di sperimentazione in 40 negozi in Francia, al fine di determinare quale abbia l’impatto più significativo. Più di un quarto di milione di consumatori hanno firmato una petizione online su Change.org chiedendo al governo di utilizzare il 5-C logo NutriScore.
Dall’Ue retromarcia su sanzioni alla GB
Intanto, come riporta l’Ansa, la Commissione europea si appresta a chiudere senza conseguenze la procedura di infrazione aperta nel 2014 contro l’etichettatura ‘a semaforo’ di prodotti alimentari in vigore in Gran Bretagna e che – secondo alcuni Paesi tra cui l’Italia – penalizza prodotti tipici del Sud Europa violando le regole del mercato unico. In un documento di cui l’Ansa ha preso visione, la Commissione dice di aver accolto con favore la nuova guida adottata dalle autorità inglesi nel novembre scorso per spiegare bene ai consumatori modalità e finalità dell’etichettatura ‘a semaforo’. Bruxelles, nello stesso documento, indica che questa iniziativa può essere ritenuta sufficiente per annunciare l’imminente chiusura della procedura di infrazione poichè considera risolto il problema.