“Vietiamo il cibo spazzatura in tv”. Anzi, no

L’Unione europea, nell’ambito della revisione della direttiva sui servizi audiovisivi, sta pensando di introdurre il divieto di reclamizzare il cibo spazzatura nel corso dei programmi televisivi dedicati all’intera famiglia. Questo vuol dire che non assisteremo pù all'”esaltazione” di merendine e bibite gassate? Non proprio.

Ma facciamo un passo indietro. Il comitato di esperti sulla salute e la sicurezza dei consumatori, che sta preparando la bozza di revisione per la Commissione europea, ha approvato nei giorni scorsi la norma che – in teoria – dovrebbe servire a contrastare l’obesità infantile, un fenomeno di sanità pubblica che fa ogni anno sempre più vittime, soprattutto tra bambini e adolescenti. E’ troppo presto per sapere se – e quando – non vedremo più le pubblicità di saporite merendine ma una domanda è d’obbligo, fin da ora. Quali saranno i prodotti che l’Ue classificherà come “junk food”? Il comitato ha fatto sapere che utilizzerà come discrimine i criteri nutrizionali contenuti nel programma Eu Pledge, un’iniziativa di autoregolamentazione voluta dalle principali multinazionali che operano nel settore alimentare. Stiamo parlando di Heinz, Nestlè…insomma coloro che non hanno grande interesse a restringere di molto il numero di prodotti da reclamizzare.

I criteri Eu Pledge vs quelli dell’Oms

Sul punto già il Beuc ha sollevato alcune perplessità sostenendo che sarebbe stato più opportuno utilizzare i criteri nutrizionali messi a punto dall’Organizzazione mondiale della sanità. In effetti, la differenza tra i due punti di vista è sostanziale. Per fare qualche esempio, secondo Eu Pledge le patatine che possono essere reclamizzate non devono contenere più di 1,6 grammi di sale (per 100 grammi di prodotto) mentre per l’Oms la quantità di sale considerata sicura è pari solo a 0,1 grammi. Non va meglio per i dolci in generale: se per l’Oms va vietata tout court la reclame di questi prodotti, la più permissiva Eu Pledge raccomanda che non superino i 35 grammi di zucchero (sempre per 100 grammi).

Sarebbero censurati solo i cereali da colazione e la Nutella

Insomma, facendo due calcoli – etichette alla mano – secondo i criteri dell’Eu Pledge sarebbero pochissimi i prodotti “spazzatura”. Potrebbro continuare ad essere reclamizzate, ad esempio, le patatine San Carlo classiche (0,75 g di sale) e le tanto amate dai bambini Wacko’s (1,3 g di sale) che, invece, sarebbero bandite dagli spot se “vincessero” i criteri dell’Oms. Stessa cosa per lo Yogurt Yomo alla Mela (13,4 grammi di zucchero) e il Granarolo Bimbi (13,2 grammi di zucchero): tra gli yogurt, sopravviverebbe alla “censura” dell’Oms solo lo Yomo magro bianco che contiene 5,8 grammi di zucchero. Sui cereali da colazione, invece, l’industria dovrebbe fare uno sforzo diretto alla diminuzione della quantità di zucchero: attualmente, infatti, non sarebbe permesso sponsorizzare i Kellogg’s Coco Pops e neanche i Choco Crispies perchè il contenuto di zucchero è più alto anche di quello previsto dall’Eu Pledge, rispettivamente 39 e 33,96 grammi contro i 30 “permessi” (15 per l’Organizzazione mondiale della sanità). Sarebbe censurata anche la Nutella: entrambi i criteri, infatti, vietano di reclamizzare i prodotti a base di cacao.