Tè verde, finocchio e arancio amaro. Sono tre dei quaranta principi attivi dimagranti vietati dal ministero della Salute con un decreto firmato il 22 dicembre 2016 e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 2 gennaio 2017. Il divieto riguarda, oltre all’allestimento, anche la prescrizione delle stesse da parte del medico. Inoltre il provvedimento vieta ai farmacisti di eseguire preparazioni magistrali contenenti i suddetti principi attivi in combinazione associata tra loro e che è inoltre vietato ai medici di prescrivere e ai farmacisti di allestire per il medesimo paziente due o più preparazioni magistrali singole contenenti uno dei principi attivi sopra elencati.
Non è la prima volta che il ministero interviene vietando alcune sostanze dimagranti: i primi divieti risalgono al 2015 quando con quattro distinti decreti ha vietato dieci principi attivi: la fenilpropanolamina/norefedrina, la pseudoefedrina, il triac, il clorazepato, la fluoxetina, il furosemide, la metformina, il bupropione, il topiramato e l’efedrina.
Questi, invece, sono i 40 principi attivi vietati con il nuovo provvedimento:
– sertralina;
– buspirone;
– acido ursodesossicolico;
– pancreatina f.u. ix ed.;
– 5-idrossitriptofano;
– te’ verde e.s. caffeina;
– citrus aurantium e.s. sinefrina;
– fucus e.s. iodio totale;
– tarassaco e.s. inulina;
– aloe e.s. titolato;
– boldo e.s. boldina;
– pilosella e.s. vitex;
– teobromina;
– guarana’ e.s. caffeina;
– rabarbaro e.s. reina;
– finocchio e.s.;
– cascara e.s. cascarosidi;
– 1-(beta-idrossipropil) teobromina;
– acido deidrocolico;
– bromelina;
– caffeina;
– cromo;
– d-fenilalanina;
– deanolo-p-acetamido benzoato;
– fenilefrina;
– fucus vesciculosus estratto secco;
– L-(3 acetiltio-2(S)-metil propionil)-L-propil-L-fenilalanina;
– senna;
– spironolattone;
– teobromina;
– L-tiroxina;
– triiodotironina;
– zonisamide;
– naltrexone;
– oxedrina;
– fluvoxamina;
– idrossizina;
– inositolo;
– L-carnosina;
– slendesta.
La Fofi chiede incontro urgente a Ministero, Aifa e Iss
Tenuto conto della rilevanza della tematica, la Federazione degli Ordini dei Farmacisti ha ritenuto opportuno chiedere al Ministero della salute, all’AIFA e all’Istituto Superiore di Sanità di attivare, con urgenza, un momento di confronto, per approfondire alcuni aspetti tecnici.
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