Mps a rischio default bussa ai clienti: “Trasformate le obbligazioni in azioni”

Dopo mesi alla ricerca di investitori internazionali, Monte dei Paschi getta la spugna, almeno parzialmente, e bussa alla porta dei propri obbligazionisti per evitare il fallimento. Lo fa con un comunicato in cui invita i propri clienti che hanno sottoscritto obbligazioni subordinate, a convertirle in azioni, avvertendo che altrimenti il Mps “potrebbe subire un grave pregiudizio per la propria attività, fino a compromettere la sussistenza dei presupposti per la continuità aziendale”. Intanto, il Parlamento va verso l’approvazione di un emendamento che metta in salvo i soldi dei conti accesi dagli enti pubblici ma taglia fuori tutti gli altri, anche chi raccoglie fondi per i terremotati. Il Test-Salvagente ha intervistato Vincenzo Imperatoreex manager bancario, autore di “Io so e ho le prove” e “Io vi accuso”, in cui racconta i trucchi adottati dalle banche a danno dei consumatori, per capire quali sono i rischi a cui i correntisti vanno incontro sia che accettino la richiesta della banca senese, sia che rifiutino.

Il comunicato di Mps appare preoccupante.
Praticamente dicono: o facciamo 5 miliardi di euro di aumento di capitale o altrimenti la banca va in default.

Cosa succede ai correntisti se Mps va in default?
Iniziano a concorrere a ripianare le perdite innanzi tutto gli azionisti, perché le azioni vengono trasformate in capitale sociale e quindi si congelano. Se te li vuoi vendere non te li puoi vendere. Carta straccia.

Poi?
Le obbligazioni subordinate vengono trasformate in azioni, per qualsiasi importo. La differenza tra obbligazione e azione è che l’obbligazione mi dà la certezza del capitale.

Tranne, appunto, in caso di default. E poi scatta il meccanismo del “bail-in”.
Sì, la disponibilità per i conti correnti eccedenti i 100 mila euro, a trasformare l’eccedenza in azioni, e quindi in carta straccia. La legge sul Bail in prevede delle deroghe. Domenica, c’è stato un emendamento all’articolo 49 al decreto legislativo 180/2015, proposto dal Pd, e approvato in Commissione Finanze della Camera, che esclude dall’applicazione del bail-in i conti dello Stato e degli enti locali. Se hanno una disponibilità presso una banca, superiore a 100 mila euro, e quella banca fallisce, i loro fondi sono salvi.

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Come a dire… lo Stato merita di essere salvato, ma il singolo risparmiatore no.
Esatto. E non solo: mi sono andato a leggere la legge, in profondità. I conti delle associazioni filantropiche, benefiche, non sono stati esclusi dal bail-in. Se accendi un conto corrente per raccogliere fondi da destinare ai terremotati, e domani mattina la banca fallisce, tutta l’eccedenza sopra i 100 mila euro è persa. Eppure, l’Italia può escludere determinate categorie protette, come appunto i conti accesi alle associazioni benefiche e filantropiche. Sarà stata un’amnesia? Dovrebbe esserci Consob che dovrebbe esprimersi, Banca d’Italia anche… e invece domenica sono state silenti sulla deroga, e oggi ancora silenzio.

Ma perché il Mps chiede oggi ai propri obbligazionisti di passare alle azioni, offrendo anche un premio del 30% sulle quotazioni degli ultimi giorni?
Jp Morgan ha fatto presente che è difficile raccogliere sul mercato 5 miliardi di euro per l’aumento di capitale. Allora hanno detto “Vediamo se 2,5 miliardi è possibile raccoglierli. Come recuperiamo gli altri? trasformando, indipendentemente dal bail-in, le obbligazioni subordinate in azioni. questa è la proposta di oggi del Monte dei Paschi.

È una proposta sensata?
No, se comunque non riescono a raccogliere gli altri 2,5 miliardi, cosa molto probabile, e se non riescono a rimettere in piedi la baracca. Il problema del Mps e dell’intero sistema bancario è la redditività. Com’è successo con le 4 piccole banche (Banca Marche, Banca Etruria, Carife e Carichieti, Ndr): le altre banche hanno messo 1,5 miliardi ma comunque stanno morendo, perché non producono redditività, non fanno gli utili necessari per riprendere un normale ciclo, pagando i debiti.

 

Anche il piano annunciato la scorsa estate per salvare il Monte non ha funzionato.
In questo momento andare a chiedere soldi agli investitori stranieri significa ricevere tante porte in faccia. Perché di fronte a un quadro economico e politico come quello italiano ed europeo, l’investitore dice “ma chi me lo fa fare di darti i soldi a te?”. Se dopo il referendum, per fare un esempio, crolla il governo Renzi, seguono incertezza politica, instabilità, i titoli bancari crollano, l’investitore perde i soldi che ci ha messo.

Di fronte a un quadro così cupo, cosa possono fare i clienti del Monte dei Paschi?
Risponde ricordando che sono stati rinviati a giudizio 30 direttori di filiale di Banca Etruria, perché il comitato delle vittime del “Salva-banche”, ha ascoltato i consigli del dottor Imperatore. Mi hanno ringraziato. Io dissi “Inondate le procure di denunce con la prova che è stato manipolato il vostro profilo di rischio, e dovete mettere un nome e cognome, anche di un semplice funzionario. Non perché sarà colpito quello là, ma perché il magistrato parte da quello e poi arriva al vertice”. E così è stato.

Ai sottoscrittori di Mps suggerisce di fare la stessa cosa?
Sì, fate la stessa cosa, se vi hanno venduto queste obbligazioni subordinate con una truffa, se non eravate voi le persone indicate nel profilo di rischio, se non vi hanno spiegato bene i rischi collegati all’operazione, andate a denunciare direttamente da un Pm, non aspettate rimborso, bail-in. Inondate le procure di denunce.

Vendere le obbligazioni è un’opzione?
Le obbligazioni le puoi vendere, ma valgono zero, da sei mesi. 0,22-0,23 euro.

E chi ha depositato più di 100 mila euro?
Da queste banche a rischio che li togliesse immediatamente

Unicredit la considera ancora a rischio?
Fino a quando non gli portano tra i 10 e 15 miliardi di euro di aumento di capitale sociale, è a fortissimo rischio.