Mutui, banche in ritirata dopo il pressing dell’Antitrust

MUTUI

L’Agcm, l’Autorità della concorrenza e del mercato, ha ottenuto risposta positiva da parte di 12 banche e società finanziarie attive sul territorio nazionale (Bnl, Banco BPM, Ubi, Crédit Agricole, Credem, Mps, Banca Popolare Sondrio, Creval, BCC Pisa, Compass, Agos e Fiditalia) in relazione a interventi di moral suasion realizzati per le modalità di attuazione delle misure previste dal decreto legge Cura Italia e dal decreto legge Liquidità.

Le misure riguardano la sospensione delle rate dei mutui prima casa e dei finanziamenti per le imprese e l’accesso a forme di finanziamento tramite il fondo di garanzia (finanziamenti fino a 30 mila euro con garanzia totale). L’Antitrust aveva riscontrato una serie di criticità per avere accesso alle misure previste dai due decreti, poiché le banche e società finanziarie interessate tenevano condotte che potevano essere di ostacolo, per i consumatori e per le microimprese, all’accesso agli interventi di sostegno.

Le problematicità più ricorrenti riguardavano l’assenza di informazioni sulla tempistica per avere accesso alla sospensione delle rate dei mutui e dei finanziamenti alle imprese e ai nuovi finanziamenti garantiti. Inoltre, la mancanza di chiare indicazioni sugli oneri per la sospensione delle rate, particolarmente riguardo all’aumento degli interessi complessivi rispetto al totale originariamente previsto a fronte dell’allungamento dei piani di ammortamento.

All’esito degli interventi di moral suasion, tutte le banche hanno inserito in modo evidente sui siti/documenti informativi/moduli di richiesta sia la tempistica massima di risposta alle richieste di sospensione ed erogazione per le tre misure dei dl Cura Italia e Liquidità, che notizie sui maggiori costi per gli interessi maturati nel periodo di sospensione delle rate (con esemplificazioni).

Anche le società finanziarie hanno modificato e integrato l’informazione sui tempi e sui costi e due di queste hanno specificato l’assenza di costi aggiuntivi non conteggiando interessi durante il periodo di sospensione delle rate. L’Autorità ha dunque ritenuto che le moral suasion abbiano portato a esiti positivi in termini di chiarezza informativa sui tempi di accesso agli interventi previsti dai due decreti legge e sui relativi costi. La trasparenza così ottenuta, con informazioni complete e chiare – sulla tempistica e sulle condizioni economiche – può contribuire ad assicurare a consumatori e imprese il sostegno economico indispensabile per affrontare l’attuale emergenza.

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Soddisfatto Massimiliano Dona, presidente dell’Unc, l’Unione nazionale consumatori: “Bene aver ottenuto una risposta positiva in poco più di un mese, anche se, in questo caso particolare, la mancanza di informazioni adeguate ed i conseguenti ritardi nella sospensione dei mutui e nell’erogazione dei finanziamenti, anche se di poche settimane, erano comunque intollerabili, considerato che si trattava di richieste che rivestivano carattere d’urgenza a fronte di un evento inaspettato come l’emergenza Covid-19″. “Ora – conclude Dona – attendiamo l’esito delle 4 istruttorie, che speriamo ci aiutino a capire cosa non ha funzionato nelle banche e cosa nei decreti Cura Italia e Liquidità”.