“Lactalis, la multinazionale francese del latte, è il peggior pagatore per gli allevatori italiani” che ora sperano, sulla scia dell’accordo francese, di ottenere un adeguamento del prezzo alla stalla. La denuncia arriva da Giorgio Apostoli, caposervizio zootecnia di Coldiretti che, dalle pagine del settimanale L’Informatore Agrario in distribuzione da oggi, rimarca l’iniqua politica dei prezzi praticata dal colosso lattiero caseario, anche a danno dei consumatori italiani.
Infatti se da una parte agli allevatori del nostro Paese viene riconosciuto il prezzo di 29-30 euro per cento litri, dall’altra latte e formaggi dei marchi Lactalis Made in Italy (Galbani, Invernizzi, Locatelli, Cademartori, Vallelata, Parmalat) “sono venduti sugli scaffali a prezzi doppi o tripli” rispetto agli altri.
Argomento caldo, almeno in Italia, quello del prezzo che le aziende pagano agli allevatori per il latte. È dello scorso giugno, la rilevazione dell’International Milk Price Review sui prezzi del latte consegnati ad aprile 2016.
Una classifica che mette in testa, per generosità, la società svizzera Emmi. Molto più interessante, almeno per noi italiani, il secondo posto di Granarolo.
Se la media europea è piuttosto misera con appena 26,29 euro per 100 kg di latte, Granarolo arriva a 36,35 euro ed Emmi (proprietaria del marchio Tigre) a 46,24.