Utilizzare un dolcificante per tagliare le calorie e trovarsi a mangiare di più proprio per l’assunzione degli edulcoranti. Non è proprio un gran guadagno per milioni di consumatori…
Ma è quello che i ricercatori australiani ipotizzano possa accadere davvero.
Lo studio, che sta facendo scalpore nel mondo scientifico, va detto subito, è stata condotta sui moscerini della frutta, ma il team ritiene che osservazioni simili potrebbero essere fatte per gli esseri umani.
La dieta dei moscerini
Lo studio è stato condotto alimentando i moscerini con una dieta di controllo standard di saccarosio e lievito e con una dieta di saccarosio e lievito con l’aggiunta dell’edulcorante sucralosio.
Alle povere mosche, poi, è stato sospeso il sucralosio. È stato poi misurato il livello di “aspirazione” di saccarosio e lievito nelle successive 24 ore. Un lavoro certosino che ha però portato i ricercatori a concludere che i moscerini che si erano alimentati più a lungo con edulcorante erano anche quelli che, una volta tolto, assumevano più cibo e calorie.
“Attraverso l’indagine sistematica di questo effetto, abbiamo scoperto che nel cervello, la sensazione di dolce è collegata a quella di contenuto energetico,” ha detto il ricercatore e professore associato Greg Neely presso l’Università di Sydney.
“Quando le quote di dolce e quelle di energia sono squilibrate per un periodo di tempo, il cervello ricalibra e aumenta le calorie totali consumate.”
I precedenti
Non è certo il primo studio che dimostra come i dolcificanti siano legati all’aumento di calorie. Lo scorso anno aveva fatto molto discutere il grafico pubblicato da Niraj Naik, una farmacista inglese che gestisce il blog The Renegade Pharmacist, che mostrava gli effetti che crea una lattina di Diet Coke sul corpo umano dal primo sorso fino a un’ora dopo e legava il consumo di queste bevande all’aumento di peso corporeo.