L’aceto vittima dei burocrati Ue: ammessi coloranti e conservanti sospetti

Anche l’aceto vittima dell’Unione europea. Non che non ci si aspetti da Bruxelles chissà quale difesa della genuinità, ma apprendere che nella regolamentazione degli additivi, in vigore dal 25 febbraio, è consentito utilizzare il caramello (E 150a-d) e l’anidride solforosa o i solfiti nell’aceto fa davvero storcere la bocca.
Anche perché si tratta in tutt’e due i casi di additivi non proprio tranquilli.
Del gruppo dei coloranti chiamati caramello due (E 150c ed E 150d) sono fortemente sospettati di nuocere alla salute, secondo gli studi dell’Università di Davos in California, che nel 2011 ha associato il loro uso all’insorgenza del cancro. Il pericolo sarebbe legato al 4-MEI, un residuo della produzione dei caramelli a base di ammoniaca, classificato dalla Iarc (Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro) come potenzialmente cancerogeno per l’uomo.
E la decisione appare strana anche alla luce del fatto che nel marzo 2011, l’Efsa aveva valutato il livello di esposizione della popolazione europea al contaminante e ridotto la Dga per uno dei due coloranti – l’E150c – considerato molto presente nei consumi alimentari degli europei.
Anche l’anidride solforosa non è immune da pericoli. Particolarmente pericolosa per gli asmatici è irritante per le mucose e per le vie respiratorie, è anche considerata responsabile della mancata assimilazione della vitamina B1. È tra gli allergeni da evidenziare in etichetta.
È vero che il Regolamento armonizza quanto il mercato già prevede, e in molti paesi queste aggiunte sono già autorizzate, ma ancora una volta le ragioni del business evidentemente contano più della salute dei consumatori