Le odiate “penali”, ovvero i costi a carico di chi cambia operatore telefonico o televisivo, potrebbero essere definitivamente abolite : lo prevede già un emendamento al disegno di legge sulla concorrenza che modifica così il codice delle comunicazioni elettroniche del 2003, spazzando via i costi che in media si aggirano attorno ai 40-50 euro sulla linea fissa.
Tradotto in cifre, dunque, la novità – se confermata in sede di approvazione del ddl – potrebbe portare ad un risparmio complessivo per i consumatori di ben 150 milioni di euro l’anno. Una vittoria delle associazioni dei consumatori che da sempre si battono per l’abolizione di ogni commissione aggiuntiva che ostacola la migrazione da un operatore all’altro, addossando i costi di “uscita” al cliente che se ne va.
La modifica alla normativa attuale proposta dall’emendamento è sottile ma efficace: la nuova norma, infatti, abolisce “le eventuali commissioni dovute alla scadenza del contratto”, sostituendole con “le eventuali commissioni dovute in caso di recesso anticipato dal contratto“. Insomma, con questa nuova versione normativa, i costi a carico del consumatore restano solo per chi dà disdetta anticipata del contratto rispetto alla sua naturale scadenza (costi che, comunque, sempre secondo il disegno di legge in discussione, l’operatore deve indicare nel contratto commisurandoli al suo valore e durata residua).