“La bolletta giusta”: è stata battezzata così la petizione che chiede la sospensione della riforma delle bollette elettriche approvata il 2 dicembre 2015 dall’Autorità per l’Energia e in vigore dall’anno prossimo.
L’iniziativa è stata lanciata da alcune associazioni dei consumatori e ambientaliste come Adusbef, Codici, Italia Solare, Legambiente e Kyoto Club, affiancate da una no profit italiana, Progressi.org, con l’obiettivo di evitare che, per effetto della riforma, dal 2016 le famiglie italiane paghino di più per l’energia elettrica, addirittura con uno svantaggio economico maggiore per chi ricorre a fonti rinnovabili.
Con la riforma, infatti, non si pagherà più in proporzione ai consumi effettivi, come avvenuto finora, ma si dovrà versare una quota fissa; meccanismo questo che chiaramente andrà a vantaggio di chi consuma di più e a svantaggio di chi risparmia energia e usa le fonti rinnovabili, in particolare il fotovoltaico. La stima degli aumenti, secondo le associazioni dei consumatori, si aggira attorno ad una percentuale del 10-30 % su base annua che colpirà la maggioranza delle famiglie italiane: tradotto in euro, si parla di oltre 1,5 miliardi in più per gli utenti domestici.
Per evitare il verificarsi di questi effetti distorti della riforma, la petizione chiede dunque al Ministero dello Sviluppo economico e all’Autorità per l’Energia di applicare nuove tariffe più favorevoli a chi dimostra di fare scelte virtuose dal punto di vista dei consumi energetici. Inoltre, si chiede che la riforma viri nettamente a vantaggio delle rinnovabili, a partire dal fotovoltaico, garantendone la convenienza.