Condiriso, un mix di verdure con troppi conservanti

Riso bollito, tonno, verdure di stagione, formaggio, wurstel. Sono questi gli ingredienti che fanno dell’insalata di riso il piatto tipico dell’estate capace di risolvere – con un pizzico di fantasia – un pic nic in spiaggia o una cena tra amici. Per semplificare ancor più la preparazione l’ideale è utilizzare i cosiddetti “condiriso” (con questo nome nel 1986 un famoso marchio ha battezzato la sua invenzione). Si tratta di un mix di verdure, al massimo una decina, olio, aceto, a volte wurstel. A disposizione dei consumatori ce n’è una scelta assai ampia ma non tutti sono uguali. A fare la differenza è la presenza non casuale di antiossidanti e conservanti. Anidride solforosa (E220), metabisolfito di sodio (E223), nitriti di sodio (E250) e di potassio (E249), ascorbato di sodio (E301) sono i conservanti che più frequentemente si mescolano tra cipolline, carote e funghi sotto’olio.

Il loro impiego è necessario per conservare questi condimenti che, infatti, hanno una scadenza a lungo termine. Ma si tratta di conservanti non del tutto innocui e la loro pericolosità per la salute dell’uomo aumenta se consideriamo la quantità totale che ne assumiamo durante la giornata.

Ad esempio, l’anidride solforosa è molto irritante per gli occhi, per le mucose e soprattutto per le vie respiratorie: anche una minima esposizione può comportare faringiti acute, perdita dell’odorato, perdita del gusto ed edema polmonare (se inalata). Può inoltre causare forte acidità nelle urine, stanchezza, mal di testa, disturbi nervosi, reazioni allergiche, dissenteria ecc. Oltre al resto, da un punto di vista nutrizionale sembra che l’anidride solforosa ostacoli anche l’assimilazione della vitamina B1 e B12, riducendo il valore nutritivo degli alimenti che le contengono.

nitrito di sodio e di potassio, invece, sono presenti in quei prodotti che contengono – oltre alle verdure – anche i wurstel. Si tratta, in entrambi i casi, di additivi pericolosi soprattutto se gli alimenti in cui è presente, subiscono riscaldamento o cottura. Per questo motivo, questi due conservanti sono vietati negli alimenti destinati ai bambini.

In via generale, è buona norma non scegliere i condimenti che annoverano, nella lista degli ingredienti, questi conservanti (sono riconoscibili dalle sigle che abbiamo riportato tra parentesi). Infine, anche se non si tratta di ingredienti dannosi per la salute, è opportuno dare uno sguardo alla quantità di zucchero e al tipo di olio. Per quanto riguarda il primo, considerando che la lista degli ingredienti segue un ordine decrescente (dall’ingrediente presente in più alta quantità fino a quello contenuto in dosi piccolissime), la regola è scegliere il prodotto dove lo zucchero compare verso la fine. Per l’olio, infine, il più utilizzato è quello di girasole: in questo caso l’ideale sarebbe prediligere un prodotto senza olio per poi aggiungere quello che utilizziamo solitamente in cucina.

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