Un’interrogazione alla Commissione europea per far luce su un’anomalia italiana e spagnola. In questi due paesi, infatti, è permesso usare l’acqua ossigenata per trattare polipi, totani, calamari, seppie. A chiedere informazioni è l’europarlamentare del Pd, Renata Briano, che ha ricevuto come risposta l’impegno a chiedere spiegazioni alle autorità italiane.
Bianco piace di più
Il perossido di idrogeno, nome scientifico dell’acqua ossigenata, viene usato per schiarire seppie, polpi e simili in modo da dargli un aspetto più appetibile alla vista dei compratori. Solo che questa sostanza, secondo le leggi europee, non può essere utilizzato come additivo alimentare. Per questo Renata Briano, ha voluto sottolineare la contraddizione tra una circolare del ministero della Salute italiano che autorizza l’uso del perossido di idrogeno per trattare i molluschi cefalopodi evincerati, affermando che la pratica non è pericolosa per la salute umana, e facendo riferimento a una analoga conclusione delle autorità spagnole.
Diritto a etichetta trasparente
Ma il punto sostenuto dall’europarlamentare, ma anche dalle associazioni dei consumatori, è che non è giusto che un consumatore “non possa avere gli strumenti per distinguere ad esempio delle seppie, dei polpi, dei calamari o dei totani trattati con l’acqua ossigenata da quelli non trattati”. La presenza in etichetta dell’indicazione del trattamento con acqua ossigenata per legge, è stata richiesta anche da una petizione di Eurofishmarket su Change.org. Briano ha accolto con favore l’impegno della Commissione a chiarire la posizione dell’Italia e ha aggiunto: “Visto che nell’Ue esiste la libera circolazione delle merci, per ragioni di equità e di trasparenza ho già depositato una nuova interrogazione dove chiedo che le regole vengano fatte rispettare non solo in Italia, ma anche in Spagna e negli altri Stati membri. In modo da evitare l’arrivo nei banchi e nei frigoriferi italiani di molluschi trattati con acqua ossigenata all’estero”.