Lo Iap – Istituto autodisciplina pubblicitaria – ha bollato al reclame dell’Ace sgrassatore come ingannevole. In particolare, il Giurì ha ritenuto che le varie rivendicazioni di eccellenza attribuite a un prodotto detergente, espresse anche in termini comparativi e suscettibili di essere verificate secondo precisi parametri, avrebbero richiesto una forza probatoria che i test prodotti non hanno invece sufficientemente espresso, determinando così un contrasto della pubblicità contestata agli artt. 2 (Comunicazione commerciale ingannevole), 14 (Denigrazione) e 15 (Comparazione).
I messaggi incriminati sono stati diffusi attraverso la tv, i canali social e il sito internet e erano del tipo “Il migliore contro il grasso più incrostato rispetto allo sgrassatore più venduto del mercato” – “100% efficace sullo sporco più ostinato/sul grasso incrostato” – “basta una passata per rimuovere il grasso più incrostato” – “il miglior sgrassatore”.