La Food and Drug Administration ha revocato l’autorizzazione per l’utilizzo degli antimalarici idrossiclorochina e clorochina come terapie di emergenza contro il Covid-19. Secondo la Fda, i test clinici non hanno dimostrato l’efficacia dell’idrossiclorochina e della clorochina contro il Covid-19 e nella sua prevenzione, indicando che i rischi superano i benefici. Non è bastata la sponsorizzazione del presidente Trump a questa terapia. A dire il vero, lo scorso mese di marzo la Fda ne aveva autorizzato la somministrazione in casi urgenti, esortando la popolazione a non assumerla al di fuori di strutture ospedaliere. Adesso il cambio di passo che non è molto diverso da quello accaduto qualche settimana fa con l’Oms e l’Aifa che sulla base di uno studio pubblicato sulla rivista Lancet avevano sospeso gli studi. Salvo poi riprendi qualche giorno dopo dopo che lo studio sulla rivista scientifica era stato ritirato.
I dati su cui si basa l’intera ricerca, raccolti dalla società americana Surgisphere, diretta da Sapan Desai, sarebbero poco credibili. Il professor Mandeep R. Mehra fa ammenda: “Non ho fatto abbastanza per assicurarmi che i dati raccolti fossero idonei ai fini dello studio”, “Sono sinceramente dispiaciuto”. Nelle stesse ore quasi 150 medici firmano una lettera per chiedere a Lancet di rendere pubblici i commenti, molti dei quali critici, fatti durante la fase di revisione tra pari che ha preceduto la pubblicazione della ricerca. Come se non bastasse, il quotidiano britannico Guardian pubblica un’inchiesta che scava all’interno della Surgisphere, scoprendo che tra i pochissimi dipendenti figurano una modella porno e un autore di fantascienza. Che cosa farà adesso l’Oms?