Mancano pochi giorni all’inizio della fase 2, il 4 maggio, e cominciano a trapelare molte delle riaperture che saranno annunciate dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, con molta probabilità entro il prossimo weekend.
Le filiere che apriranno in anticipo
Dal punto di vista della produzione, il governo è impegnato in serrati confronti con sindacati, rappresentanti dei settori in gioco e con il commissario Vittorio Colao, chiamato a coordinare la riapertura. Alcune filiere produttive potrebbero aprire in anticipo, a partire dal 27 aprile, ma solo previa dimostrazione di essere in possesso di tutti i requisiti necessari per la sicurezza dei lavoratori. Alcuni di questi punti sono contenuti nel documento stilato dall’Inail e approvato dal Comitato tecnico scientifico che elenca gli indici di rischio per tutti i codici Ateco (le categorie di esercizi produttivi e commerciali). I criteri presi in considerazione sono: esposizione al virus, prossimità dei lavoratori, aggregazione. In base a questi, i reparti ad aprire prima dovrebbero essere quello automobilistico, la moda, il tessile, metallurgia, siderurgia e costruzioni. Tutti dovranno garantire il rispetto dei protocolli di sicurezza, come l’uso del termoscanner, la sanificazione degli ambienti, i dispositivi di sicurezza individuali.
Sicurezza e libertà di movimento
C’è poi la questione delle misure di sicurezza e della libertà di movimento. Se per quanto riguarda le aperture produttive Conte ha dichiarato che verrà seguita un’uniformità su tutto il territorio nazionale, per le misure di sicurezza e di circolazione, sarà dato spazio a una differenziazione dovuta alle diverse situazioni: le regioni dove il contagio è più sotto controllo potrebbero avere meno restrizioni. Per esempio alcuni divieti come quello di non poter passeggiare o di non lasciare il comune di residenza, potrebbero venir meno qui. Almeno in una prima fase il divieto di circolare senza ragioni valide da regione a regione sarà mantenuto. L’autocertificazione per uscire da casa potrebbe scomparire, ma non quella di formare assembramenti per strada: analogamente a quanto succede in Germania, potrebbe essere fissato un numero massimo di persone che possono girare insieme (due o tre).
Distanziamento sociale
Si aspetta anche un’indicazione sull’utilizzo delle mascherine (e sulla possibile imposizione di un prezzo massimo calmierato), e sulle distanze sociali. Secondo il ministro della Salute Roberto Speranza, la distanza di sicurezza di un metro potrebbe essere confermata, ed aumentata a 2 metri solo in determinate situazioni (esercizi commerciali al chiuso). Previsto anche il potenziamento di servizi di prevenzione e rsa; Covid Hospital in tutte le Regioni; ricorso a tamponi e test sierologici per avere un quadro più chiaro dell’andamento epidemiologico; avvio dell’app Immuni per il tracciamento dei positivi.
Ristoranti e bar, arriva il servizio d’asporto
Per quanto riguarda ristoranti e bar, il 4 maggio non sarà l’ora x della semplice riapertura, ma dovrebbe venire permessa l’aggiunta del servizio da asporto, oltre a quello a domicilio già possibile. Per uffici e esercizi commerciali in generale è allo studio la possibilità di estendere gli orari di apertura a fasce serali e spalmare i turni su 7 giorni su 7 per ridurre i picchi di spostamenti per recarsi a lavoro.
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Trasporti, la difficile quadra
Quello dei trasporti, infatti, è uno dei capitoli più delicati a cui sta lavorando il ministro dei trasporti, Paola De Micheli: per viaggiare in sicurezza i mezzi devono girare a un terzo della propria capacità , e questo in città dove sono già normalmente congestionati, come Roma, sarebbe un grosso problema. Per questo, il Campidoglio sta studiando un piano che prevede la possibilità di far arrivare i bus extraurbani in centro e il rafforzamento della ciclabilità con percorsi temporanei aggiuntivi. Anche per non intasare le strade il governo inviterà a continuare con lo smart working i lavoratori che possono permetterselo.