Una firma per fermare un boomerang avvelenato da pesticidi vietati nella Ue ma che, prodotti in Europa da Bayer, Basf e Sygenta per paesi terzi, ritroviamo come residui nei nostri piatti per effetto delle importazioni alimentari.
Foodwatch, ong europea attiva in Francia, Germania e Olanda, ha lanciato una petizione contro i tre colossi dell’agrofarma per chiedere uno stop alla produzione di pesticidi tossici destinati alla vendita in paesi in cui le normative ambientali e di sicurezza alimentare sono molto blande.
“Mentre gli occhi del mondo sono puntati sulla crisi di Covid-19 – si legge nell’appello di Foodwatch International – i potenti produttori europei di pesticidi – Bayer-Monsanto, BASF e Syngenta – stanno facendo tutto ciò che è in loro potere per bloccare regole più severe sui pesticidi. Bayer-Monsanto, BASF e Syngenta continuano a produrre pesticidi che sono stati banditi dall’Unione europea a causa della loro tossicità per l’ambiente e la salute umana. Vendono questi prodotti pericolosi in tutto il mondo in paesi in cui le normative proteggono l’ambiente e le persone in modo molto più blando che da noi. Questa pratica parla di volumi per i produttori di pesticidi che sfruttano le regole meno rigorose in alcuni paesi dell’Africa e del Sud America per continuare a vendere le loro sostanze più tossiche. La petizione lanciata oggi ricorda che 200.000 morti per intossicazione acuta all’anno sono dovute a pesticidi in tutto il mondo, una grave violazione dei diritti umani individuata dalle Nazioni Unite”.
Tè al “repellente”, pere al clorpirifos e peperoni con perturbatori endocrini
Il problema, prosegue la Ong da sempre attenta alle questioni della sicurezza alimentare, è molto grave, soprattutto perché i residui di questi pesticidi vietati finiscono nei nostri piatti attraverso le nostre importazioni di frutta, verdura, riso e via elencando. Ad esempio, sottolinea Foodwatch “abbiamo trovato nel tè verde antrachinone (un repellente per gli uccelli, bandito dal 2010), pere con clorpirifos (un pesticida molto tossico per il cervello in via di sviluppo, bandito dal gennaio 2020) o peperoni al triciclazolo (un comprovato perturbatore endocrino, proibito)”.
Le lobby? Non le ferma neanche l’emergenza coronavirus
Nel mezzo di un picco di coronavirus, il 16 marzo, le lobby hanno continuato il loro lavoro di pressione sulla Commissione Ue. “Bayer – denuncia Foodwatch – ha fatto pressioni due volte per avere un percorso chiaro per i loro affari, specialmente in Africa e in Sud America. Il gioco subdolo e senz’anima di Bayer-Monsanto, BASF e Syngenta è scandaloso. Ferma il boomerang avvelenato! – è l’appelo di Foodwatch – Chiedi direttamente Bayer-Monsanto, Syngenta e BASF di interrompere la produzione e l’esportazione di pesticidi vietati nell’UE in tutto il mondo: firma la petizione! “.Â
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