L’Istituto “Ramazzini” di Bologna, fondato dal professor Cesare Maltoni e da quarant’anni impegnato nella ricerca sul cancro e nella prevenzione oncologica, ha formalizzato alla Regione la proposta di riconoscimento di Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS). Vista la caratura dell’Istituto, la Regione ha ritenuto opportuno accogliere l’istanza e avviare immediatamente l’attività istruttoria.
Gli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico rivestono grande importanza per lo sviluppo della programmazione sanitaria regionale, in quanto coniugano attività di ricerca, clinica e sperimentale favorendo l’erogazione di prestazioni assistenziali di grande qualità e innovazione.
Il Centro di ricerca sul cancro del Ramazzini è una realtà d’eccellenza indipendente, riconosciuta a livello internazionale.
Molti gli studi scientifici condotti dal Ramazzini che hanno contribuito in maniera significativa ad aprire il dibattito sulla pericolosità per la salute di alcune sostanze. A titolo esemplificativo ricordiamo quello condotto nel 2016 da Morando Soffritti sul sucralosio accusato di contribuire all’insorgenza della leucemia e di tumori maligni. Studio smentito qualche anno più tardi dall’Efsa con non poche polemiche, tra cui quella di un evidente conflitto di interesse tra gli studiosi dell’Agenzia.
Più recente, del 2019, lo studio sul glifosato, il controverso pesticida della Monsanto: secondo i ricercatori del Ramazzini l’esposizione a erbicidi a base di glifosato (GBH), incluso il Roundup, causa effetti riproduttivi e di sviluppo in ratti sia maschi che femmine, a un livello di dose considerato sicuro dall’Epa, l’Agenzia per la protezione ambientale degli Stati Uniti (1,75 mg/kg di peso corporeo/giorno). Sul glifosato, in particolare, l’Istituto si è pronunciato scientificamente due volte con risultati che non mettono in dubbio la sua pericolosità.
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