Obsolescenza programmata: l’Emilia-Romagna ha un’idea per fermarla

OBSOLESCENZA PROGRAMMATA EMILIA-ROMAGNA

Al via il progetto europeo Circotronic per favorire maggiore durata, riuso e riciclo dei prodotti elettronici e ridurre i rifiuti Raee. L’Emilia-Romagna rappresenta l’Italia: “Stimoleremo l’industria a produrre in modo più sostenibile”

Sono 361.381 le tonnellate di rifiuti elettrici ed elettronici raccolti in Italia nel 2022 secondo il Rapporto Raee, il consorzio di natura privata dei produttori di apparecchiature elettriche ed elettroniche (Aee) che si occupa di ottimizzare la raccolta, il ritiro e la gestione dei Raee in Italia. La Regione Emilia-Romagna si mette in gioco con il progetto Circotronic nell’elaborare nuovi modelli di sviluppo industriale ed economico per una produzione che promuova durata, riuso e ricilo di questi apparecchi.

Con il processo di digitalizzazione c’è stato un aumento esponenziale dell’acquisto di prodotti quali computer, tablet e cellulari che velocemente diventano rifiuti. Ma ci si disfa spesso anche di grandi elettrodomestici come frigoriferi, lavatrici, macchine del caffè, per una media annua di 6,12 kg a testa – sempre secondo il Rapporto Raee – e senza contare i rifiuti sommersi, quelli cioè che non vengono regolarmente raccolti. “Questi rifiuti – ci spiega la dottoressa Apollonia Tiziana De Nittis, referente della Regione Emilia-Romagna del progetto Circotronic – oltre ad essere difficilmente riciclabili, contengono materie nobili che non possiamo concederci il lusso di sprecare e vanno recuperati. Dobbiamo ripensare l’intero ciclo produttivo e cambiare direzione per non inondare il mondo di spazzatura”.

Il progetto ha preso avvio il 1° marzo per una durata di 36 mesi, è finanziato da un bando europeo che fa capo al programma di cooperazione territoriale europea transnazionale Interreg Central Europe e vede coinvolti insieme alla Regione Emilia-Romagna 12 partner e 6 partner associati da sei paesi europei. L’obiettivo è avviare la trasformazione dell’intera filiera produttivadall’ideazione dell’apparecchio al suo smaltimento – coinvolgendo tutti gli attori (industrie, centri di ricerca, università) a favore di una economia circolare. Per farlo, la Regione e il paternariato hanno istituito dei gruppi di lavoro su tre direzioni di ricerca principali: lo sviluppo di materiali innovativi e riciclabili, il design industriale, un nuovo modello economico e di business. I risultati di queste ricerche avranno lo scopo di stimolare il mondo dell’industria a produrre in modo nuovo secondo i modelli presentati, a partire dai paesi coinvolti quali Germania, Austria, Polonia, Repubblica Ceca, Repubblica Slovacca – paesi in cui è dislocata gran parte dell’industria elettronica – per poi spingersi oltre.

Circotronic risponde all’esigenza dell’Unione europea di arginare il fenomeno dell’obsolescenza programmata, che genera rifiuti spesso dopo lo scadere dei 2 anni di garanzia impedendo che un prodotto potenzialmente durevole sia riparabile o riciclabile nelle sue componenti. E lo fa coinvolgendo proprio le imprese: “È un primo sasso lanciato nello stagno”, prosegue la dottoressa De Nittis: “In 36 mesi non possiamo cambiare il mondo ma vorremmo stimolare l’industria a programmare in modo diverso, senza mandare in fallimento nessuno. Per questo il progetto dà importanza all’elaborazione di un piano di business su base scientifica ed economica che sia sostenibile nel mondo dell’industria elettrica ed elettronica e che sia replicabile anche in altri contesti”. Durata maggiore, riuso, riciclo. Queste le pratiche che la Regione fa sue per un nuovo ‘Rinascimento industriale’ come si auspica l’assessore regionale allo Sviluppo economico Vincenzo Colla.