Da oggi 31 marzo è operativa la cosiddetta Anagrafe dei rapporti finanziari. Termina oggi, infatti, il tempo a disposizione di banche, Poste e intermediari finanziari per trasmettere all’Agenzia delle Entrate i dati dei correntisti relativi al 2015: saldo, giacenza media e movimenti del conto e delle carte di credito e di debito (bancomat), depositi e informazioni su ogni investimento e rapporto finanziario andranno così ad aggiornare l’archivio del Fisco.
Una sorta di “grande fratello” che saprà tutto dei correntisti italiani, ma che promette di utilizzare questa immensa e preziosa mole di informazioni solo per stanare gli evasori: “Nessun controllo generalizzato e diffuso dei contribuenti”, ha assicurato il Garante Privacy Antonello Soro.
Controlli e accertamenti, infatti, dovrebbero scattare – questa è la rassicurazione delle Entrate – solo nel caso in cui si riscontrino incongruità tra il reddito dichiarato e quanto invece risulta dal data base del Fisco (che segnala, ad esempio, una movimentazione di denaro decisamente superiore).