Anche in Italia arriva l’eco dell’allerta Escherichia Coli che sta sconvolgendo la Romania. A farne le spese, si apprende, un bambini romeno di 14 mesi ricoverato in gravi condizioni al Meyer di Firenze con di una sindrome emolitico-uremica. Secondo la ricostruzione di Repubblica la Asl spiega che “è stata immediatamente avviata dall’unità funzionale Sanità pubblica veterinaria e sicurezza alimentare dell’area fiorentina un’indagine epidemiologica che ha portato a sospettare che la causa della malattia possa essere collegata al consumo di formaggio a pasta molle di origine romena”. E ha avvisato “chiunque sia in possesso di prodotti a base di latte della ditta SC Bradet s.r. l. a non consumarli e riconsegnarli al più presto all’esercizio dove sono stati acquistati”.
Dichiarazioni che lasciano stupiti, se non altro perché l’allarme rumeno, secondo quanto avevamo scritto in questo articolo la scorsa settimana era già noto e aveva provocato almeno tre vittime in Romania. Possibile che non fosse stato diramato un allerta europeo e non fosse arrivato alle nostre autorità sanitarie? E come è spiegabile che solo oggi si inviti a non consumare i prodotti della Bradet dato che erano imputati anche dei casi rumeni?