Niente di fatto in Europa per il biossido di titanio. La Commissione Reach che si è riunita lo scorso 11 e 12 aprile avrebbe dovuto decidere se votare o meno la proposta della Commissione europea di etichettare come probabili cancerogeni i prodotti contenenti biossido di titanio in polvere. Purtroppo – come ci informa l’European Environmental Bureau che da Bruxelles segue con attenzione sin dall’inizio tutti i risvolti della vicenda – la Commissione ha stralciato dall’agenda dei lavori il biossido di titanio e, dunque, non solo non c’è stato il voto ma non se ne è neanche discusso. “Siamo contenti che la proposta della Commissione non sia passata” fanno sapere dall’Eeb, “tuttavia non sappiamo quali saranno le prossime mosse e non è detto che saranno positivi”.
Il Bureau, infatti, ha sempre contestato la proposta dell’esecutivo appoggiando, invece, quella dell’Echa, l’agenzia europea delle sostanze chimiche, secondo la quale l’etichetta di avviso dovrebbe essere inserita sulle confezioni di tutti i prodotti che contengono biossido, anche in forma liquida. In questo modo sarebbero compresi tutti i prodotti di uso comune dalle creme solari agli alimenti.