Il dentifricio Biorepair? Ripara lo smalto dei denti “proteggendoli da carie, placca e tartaro in modo efficace e duraturo”. Così recita uno spot tv e per spiegare ai consumatori che si tratta di qualcosa di più di una promeessa pubblicitaria si avvale della testimonianza del professor Norberto Roveri, qualificato come “Professore Ordinario di Chimica Generale e co-inventore del brevetto microRepair in collaborazione con il Dipartimento di Chimica dell’Università di Bologna”.
Insomma uno scienziato, che ci mette la faccia (e il camice bianco) per testimoniare come Biorepair funzioni davvero e sia in grado di riparare lo smalto danneggiato.
Peccato che il messaggio sia stato giudicato dall’Istituto di autodisciplina pubblicitario scorretto e fuorviante per il pubblico dei consumatori, in quanto l’accreditamento scientifico universitario attribuito al prodotto è proposto in modo da apparire come proveniente da un soggetto terzo e indipendente, rispetto a quanto è oggetto di promozione, mentre, nella realtà, esso è proveniente da un soggetto che è portatore di un diretto interesse. Tale circostanza non può essere infatti chiarita dalla sola espressione “co-inventore del brevetto microRepair” che compare per pochi istanti a caratteri minimi e nell’ambito di una comunicazione che evidenzia il logo dell’Università, la carica accademica del professore e fa risaltare la dicitura Università di Bologna, che è scritta in neretto.
Scrive lo Iap: “L’impostazione comunicazionale porta il pubblico a ritenere che le considerazioni svolte sul prodotto pubblicizzato siano frutto di una ricerca scientifica neutra, condotta dal Professore in qualità di studioso presso un’istituzione universitaria. La circostanza di non rendere trasparente il carattere ‘di parte’ della testimonianza non consente al pubblico dei consumatori di calibrare il proprio livello di attenzione e il proprio senso critico, risultando pertanto in contrasto con i principi sanciti dagli articoli del Codice richiamati e ciò prima ancora che in ragione del contenuto del messaggio”.
Sotto diverso profilo, il Comitato ha rilevato l’improprietà dell’espressione “I tuoi denti per tutta la vita”, che lungi dal porsi come meramente iperbolica, accredita il dentifricio pubblicizzato di un’efficacia che travalica le qualità riconoscibili ad un prodotto di natura cosmetica, pur avendo questo caratteristiche sussidiarie per la prevenzione di situazioni patologiche.
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