Tampax cosa hai da nascondere? Questa è in poche parole la domanda sollevata da una giovane francese di 19 anni, attraverso una petizione lanciata questa estate che ha già raccolto più di 50.000 firme.
Melanie Doerflinger vorrebbe semplicemente conoscere la composizione di questi prodotti. Cosa che la maggior parte dei pacchetti di assorbenti, tanto dei grandi marchi quanto delle private label, non vogliono rivelare.
Cotone e plastica
“Le fibre assorbenti dei nostri Tampax sono principalmente cotone, rayon (viscosa) o una miscela di cotone e rayon, e possono contenere polietilene, polipropilene e poliestere” ha risposto – come spiega il mensile dei consumatori francesi 60 million de consommateurs – Maud Smith, responsabile della comunicazione per Tampax.
Traduzione: Tampax è prodotto per lo più materiali naturali (cotone). Tuttavia, il produttore utilizza anche plastica e altri materiali sintetici (viscosa, polipropilene, polietilene e poliestere), in particolare per realizzare il film che avvolge il misto cotone-viscosa. Ed è questo film che entra in contatto con la mucosa.
Cosa non va detto?
A prescindere che si tratti di plastiche o cotone, osservano i francesi, non dovrebbero esserci rischi per la salute. Allora perché tanto mistero? Ci sono altri ingredienti che è meglio non svelare?
Gli assorbenti igienici, spiega 60 million, possono contenere profumi o coloranti e alcune molecole di profumo e coloranti sono elencati come potenzialmente allergizzanti.
I produttori però negano ogni pericolo: “Profumi e inchiostri da stampa non sono destinati ad entrare in contatto diretto con la pelle”.
Un’altra ipotesi è l’uso di sostanze chimiche indesiderate per il trattamento di cotone o cellulosa. “Tanto la nostra cellulosa che il cotone vengono purificate con trattamenti senza senza cloro elementare”, spiega Maud Smith alla rivista dei consumatori francesi.
Lo diremo, anzi no
Contattata da Tampax, la giovane sostenitrice della petizione, Melanie Doerflinger, aveva capito che il produttore aveva finalmente deciso di impegnarsi a dichiarare, in futuro, l’elenco degli ingredienti dei loro prodotti sull’imballaggio. Ma a 60 milion de consommateurs, Maud Smith non ha confermato la svolta.
Per il momento, nessun impegno né da loro né delle altre marche, Nana, Vania, Nett e altri. La petizione della giovane donna resta dunque l’unica arma di pressione per chi volesse finalmente sapere cosa contengono gli assorbenti che sta per usare.