Il Garante delle Comunicazioni fa marcia indietro e smentisce la disposizione data qualche mese fa per aiutare i consumatori che ricevono le bollette delle utenze in ritardo. Secondo quanto riporta Repubblica, il sistema che consisteva nell’indicare sulla busta o sulla bolletta la data di spedizione, prova dell’eventuale inefficienza dell’operatore postale dovrebbe essere sostituito da uno che lascia spazio a qualche perplessità .
Il nuovo metodo farraginoso
Nel caso in cui l’utente riceva una bolletta con interessi di mora per ritardato pagamento dovuto alla consegna tardiva della bolletta precedente, questo può presentare un reclamo alla società postale responsabile dell’invio. Questa dovrà “fornire informazioni dettagliate” sul percorso che ha fatto la fattura con una “chiara rappresentazione cronologica delle operazioni che si concludono con il recapito della bolletta”. Informazioni che dovranno essere fornite anche alla società della luce, del gas, dell’acqua che ha preparato la bolletta. L’Agcom avrebbe cambiato idea perché la strada della data di spedizione stampata nella busta è considerata troppo costosa per gli operatori postali.
A pagare è il consumatore
Sta di fatto che a pagare saranno ancora una volta i consumatori: invece di risolvere un problema, con molta probabilità si costringerà il malcapitato a infilarsi in un altro tunnel infernale di chiamate, mail, fax all’operatore postale per ricevere le informazioni di tracciabilità .