Un tecnico esposto alle onde elettromagnetiche sul posto di lavoro è stato riconosciuto vittima di malattia professionale a causa dell’elettrosensibilità . Il caso è stato giudicato dal tribunale amministrativo di Cergy-Pontoise, in Francia, ed è la  prima volta.
La storia
A raccontare la storia è Que Choisir, che spiega come ci siano voluti più di dieci anni perché questo tecnico avesse riconosciuta la sua richiesta. Dal 2007 al 2010, ha lavorato nelle immediate vicinanze di uno spettrometro di massa isotopico e in questo contesto è stato esposto continuamente a campi elettromagnetici statici di alta e bassa frequenza. Assunto in perfetta salute, i suoi problemi iniziarono pochi mesi dopo il suo arrivo al servizio. Nel 2008, ha riferito al medico di prevenzione che soffre di acufeni, problemi digestivi, insonnia, disturbi della concentrazione e mal di testa.
Il medico riconosce l’aggravamento del suo stato di salute, ma rifiuta di attribuirlo alle sue condizioni di lavoro. Ma poi, diversi specialisti hanno individuato la responsabilità dei campi elettromagnetici a cui è esposto nel suo posto di lavoro. Le misurazioni effettuate attorno allo spettrometro rivelano infatti un alto tasso di campi elettromagnetici.
Il giudizio del tribunale
Dato che l’azienda non vuole risarcire il lavoratore, questi si rivolge al tribunale amministrativo, che afferma che “nonostante l’assenza di consenso medico, basato sulla conoscenza scientifica, su un nesso causale tra gli effetti a lungo termine sulla salute e l’esposizione ai campi elettromagnetici … c’è una probabilità sufficiente che l’ipersensibilità elettromagnetica contratta dal richiedente sia legata alla sua attività professionale “. Il tribunale amministrativo ha imposto dunque al datore di lavoro di riconoscere la natura professionale dell’elettrosensibilità del tecnico.
Il caso del contatore Linky
Mentre questo giudizio può dare speranza ai dipendenti esposti ad alti livelli di esposizione alle onde elettromagnetiche, le sue conclusioni non dovrebbero essere estrapolate a basse esposizioni ambientali. “Ad esempio”, – scrive Que Choisir – è inutile invocare questo giudizio per rifiutare l’installazione di un contatore Linky”. Si stratta di uno strumento per misurare i consumi elettrici che utilizza onde elettromagnetiche ed al centro di una polemica in Francia per possibili danni alla salute. “Ricordiamo che – continua Que Choisir, magazine dei consumatori – nonostante quanto sostengono i suoi avversari, è un’emissività molto bassa, molto meno per esempio un telefono cellulare. Le sue emissioni sono simili a quelle di molte apparecchiature elettriche domestiche, siano lampade fluorescenti compatte o LED, caricabatterie, schermi di computer … Tutti accessori o dispositivi che non hanno mai causato angoscia collettiva”.