Marijuana light, il nuovo nemico di Salvini

Tolleranza per gli agricoltori, non per i circa mille negozi che Matteo Salvini definisce  “negozi di marijuana che sembrano centri massaggi cinesi, un bordello”. È l’ultima uscita del ministro dell’Iterno che ha deciso di prendersela con gli esercizi che vendono cannabis light. Lo ha fatto con una circolare, indirizzata a questori, forze dell’ordine e prefetti che può essere tradotta con il più classico giro di vite.

Il ministro, in sostanza, ribadisce che la legge tutela l’agricoltore nel caso in cui, per cause naturali raccolga cannabis che ha un contenuto di Thc (la sostanza psicotropa) tra 0,2 allo 0,6 per cento. Ma questa tolleranza non è applicabile a chi vende marijuana light. Insomma gli agricoltori possono anche racoglierla ma non sapranno cosa fare della cannabis che hanno coltivato.

E chi dovesse far finta di nulla e venderla rischia il sequestro dei prodotti e una denuncia. Anche i consumatori potrebbero essere soggetti a segnalazione al Prefetto.

Una decisa sconfessione di quanto assicurato dal ministro della Salute, la 5Stelle Giulia Grillo che aveva tranquillizzato a inizio estate: “I canapa shop non sono a rischio chiusura ma occorre una regolamentazione che vieti la vendita ai minorenni”.

 

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