Ogni anno una famiglia italiana spende in media 408 euro per la bolletta idrica. La Toscana detiene il primato della più costosa (€ 648) e il Molise della più economica (€ 143). E’ quanto emerge dal rapporto di Cittadinanzattiva – giunto alla tredicesima edizione – che analizza le tariffe applicate al servizio idrico integrato per uso domestico residenziale in tutti i capoluoghi di provincia italiani.
Il dato che si evidenzia con maggiore chiarezza è una disomogeneità economica in tutto il territorio nazionale ma anche tra singoli capoluoghi si registrano anche all’interno delle stesse Regioni restituendo un quadro piuttosto eterogeneo.
Toscana la più costosa, Molise la più economica
Le regioni centrali confermano il primato per le tariffe più alte con €563 annuali e un maggior incremento rispetto al 2016 (+5,4%). A livello regionale, le famiglie più “tartassate” risiedono nell’ordine in Toscana (648€), Umbria (519€), Marche (507€) ed Emilia Romagna (505€). La regione più economica resta il Molise con 143€ l’anno, che detiene però anche il primato negativo della dispersione idrica (68%, rispetto al 35% della media nazionale).
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Grosseto e Siena i capoluoghi più costosi, Isernia il meno caro
Fra i capoluoghi di provincia, si confermano come città più care Grosseto e Siena con 722€, segue Frosinone (€711 ed un incremento del 7,7% sul 2016). Isernia invece è il capoluogo più economico con 120€.
Quest’anno l’associazione ha calcolato la spesa anche su un consumo medio ridotto, 150 mc/anno per mettere in luce a quanto ammonterebbe il risparmio economico a fronte di un utilizzo più consapevole del bene comune acqua. Un consumo responsabile delle risorse idriche parte dalle abitudini quotidiane, da semplici gesti di razionalizzazione dei consumi come buone pratiche di riduzione degli sprechi.