Un’inchiesta aperta dalla magistratura, decine di esposti, centinaia di richieste danni e migliaia di automobilisti e motociclisti sul piede di guerra pronti a rivolgersi al Comune di Roma per essere risarciti per i danni provocati dallo stato delle strade della Capitale. L’emergenza buche seguita al maltempo dei giorni scorsi, infatti, sta paralizzando la città sia per le decine di casi di chiusure stradali dovute al pessimo stato del manto (per una mappatura in tempo reale della situazione nelle città italiane è possibile consultare il sito luceverde.it) quanto per le centinaia di incidenti causati da buche nell’asfalto e voragini non segnalate. Vere e proprie trappole che in questa settimana hanno fatto strage di pneumatici, cerchioni, ammortizzatori e semiassi. Secondo una stima fatta dal Codacons, sono infatti almeno 230mila le auto che hanno subito danni a causa del pessimo stato delle strade romane. Un numero a cui si aggiungerebbero circa 80mila fra ciclomotori e motocicli che hanno avuto bisogno di interventi di riparazione e manutenzione straordinaria.
“Il Comune dovrà versare 1,5 milioni di risarcimenti”
Più che normale, allora, che in questi giorni gli sportelli legali delle associazioni di tutela dei consumatori siano stati letteralmente presi d’assalto da migliaia di persone a caccia di informazioni sulle pratiche necessarie per chiedere al Comune di Roma il risarcimento del danno. Che può comprendere, oltre a quelli “meccanici” ed eventualmente “medici”, anche quelli personali come ad esempio l’aver perduto appuntamenti di lavoro, treni o aerei. Lunedì 12, erano già 750 (ma il numero era in costante aumento) le richieste di assistenza arrivate alla sede del Codacons che per l’occasione ha messo on line sul proprio sito web il modulo da utilizzare per la richiesta di risarcimento. Alcune decine invece le denunce arrivate all’associazione Ecoitaliasolidale. “Stimiamo in circa 1,5 milioni di euro la cifra che l’amministrazione dovrà pagare ad automobilisti e motociclisti per incidenti, gomme forate, rottura pneumatici e sospensioni, cadute da scooter, parabrezza danneggiati“, ha commentato il presidente del Codacons Carlo Rienzi. Quel che è certo è che soltanto nel 2016 Assicurazioni di Roma ha liquidato circa 7 milioni di euro di risarcimenti per il Comune di Roma.
Primo passo: il verbale della polizia
Il percorso per poter accedere al risarcimento, però, non è né agevole né rapido. “La prima cosa da fare è chiedere l’intervento della polizia locale o delle forze dell’ordine perché redigano un verbale in cui si attesta l’accaduto – spiega l’avvocato Luca Di Ascenzo, coordinatore dell’ufficio legale del Codacons – in assenza del loro intervento, oppure anche a supporto del verbale, fondamentale è scattare foto dell’incidente e raccogliere le dichiarazioni di eventuali testimoni “certificati” attraverso la presentazione dei loro documenti”.
Seconda tappa: consegna della documentazione all’Urp
Tutta la documentazione, oltre al modulo apposito compilato, va poi consegnata all’Urp, Ufficio relazioni con il pubblico del municipio in cui è avvenuto l’incidente o brevi manu o per raccomandata o posta certificata. Se il municipio riconosce che l’utente ha sufficientemente provato il “danno da insidia trabocchetto” può direttamente dare il via libera ad Assicurazioni di Roma per la liquidazione del risarcimento mentre in caso contrario il cittadino può rivolgersi ad un organismo privato di mediazione riconosciuto dal ministero della giustizia (come ad esempio gli sportelli presso la Camera di Commercio o l’Ordine degli avvocati) o direttamente alla Camera di Conciliazione di Roma Capitale a cui presentare domanda per avviare l’iter di ricerca di una soluzione alternativa della controversia. A patto però che il danno non superi i 12.911 euro.
La terza via: se salta la mediazione c’è il tribunale
Nel caso però anche queste strade non permettano di arrivare ad una definizione extragiudiziale della controversia (per la mediazione il tempo massimo previsto è di 90 giorni) non resta altra soluzione che la causa civile. Con i tempi, e i costi, della giustizia italiana. “A quel punto in tribunale si farà una perizia sul danno e saranno ascoltati tutti gli eventuali testimoni – spiega Di Ascenzo – è per arrivare a sentenza ci vorranno anni”.
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Se costretto a pagare per i danni causati dalla situazione di degrado del manto stradale, il Comune di Roma può far rivalsa sulle ditte appaltatrici che si occupano della gestione e della manutenzione delle strade. Perché il tribunale possa non condannare il Comune al pagamento dei danni, l’ente deve dimostrare che il danno al manto stradale sia stato causato da “causa fortuito” o “forza maggiore”.