Dimenticare di inserire, magari perché si ha ancora un vecchio libretto degli assegni che non la contiene, la clausola “non trasferibile” per importo di almeno 1000 euro può costare carissimo. Lo sa bene una nostra lettrice, Serena, costretta a vivere un incubo.
Ce lo ha voluto raccontare, premettendo – tanto le sembrava incredibile – che non si trattava di una fake news.
“Il 5 settembre 2017 ho pagato l’anticipo di un’auto Ford con l’ultimo assegno di un carnet che avevo in casa dal 2001 che non portava la dicitura non trasferibile. L’impiegato della Ford lo ha accettato, la BPER banca di Cesena ha prelevato il denaro dal mio cc presso il credito cooperativo banca di Forlì, sede di Predappio e lo ha versato alla Ford. Il 27 dicembre mi è arrivata una raccomandata dall’antiriciclaggio di Bologna con una sanzione pecuniaria di 6mila euro per avere violato l’art. 49 ecc. e avere trasferito la somma di 5mila euro a mezzo di assegno bancario privo della clausola di non trasferibilità. Mi rendo conto di avere commesso una disattenzione ma da parte mia non c’era intenzione di volere truffare, nessuno è stato danneggiato ed essere accusata di riciclaggio e punita con un’ammenda di 6mila euro mi sembra assurdo. È una multa sproporzionata, è una punizione esemplare, è una truffa. Ho visto sul web che altre persone stanno vivendo una vicenda identica”.
Ironia della sorte – ma neppure troppo – è proprio di ieri la notizia che l’Abi, l’Associazione bancaria italiana, ha diffuso una campagna di informazione e sensibilizzazione in cui tra l’altro si ricordano le norme contenute nel Decreto legislativo n. 231 del 2007 che disciplina la normativa di prevenzione dei fenomeni del riciclaggio dei proventi derivanti da attività criminose e di finanziamento del terrorismo aggiornata con il Decreto Legislativo 90 del 2017. Un po’ tardi per la nostra lettrice e per molti altri, puniti – e qui ha perfettamente ragione Serena – in maniera esemplare anche se non intendevano delinquere.
“Esiste un espresso obbligo per gli assegni bancari, circolari o postali di importo pari o superiore a 1.000 euro – ci conferma Raffaella Grisafi, responsabile nazionale settore Credito di KonsumerItalia – Devono riportare – oltre a data e luogo di emissione, importo e firma – l’indicazione del beneficiario e la clausola “non trasferibile”. In assenza sono previste sanzioni amministrative pecuniarie variabili dall’1% al 40% dell’importo trasferito con l’assegno, con un minimo di 3mila euro”.
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