Verona, sequestrato falso miele bio: negli anni venduti oltre 7 quintali

miele

Miele convenzionale proveniente dalla Romania venduto come bio. con queste accuse i carabinieri di Verona e Firenze hanno denunciato il titolare di un rivenditore che vendeva anche on line (oltre 7 quintali i prodotti non in regola rintracciati)

 

I Carabinieri dei nuclei per la Tutela agroalimentare di Verona e Firenze hanno denunciato alla Procura della Repubblica di Verona il rappresentante legale di un’azienda italiana e l’impiegata di una ditta rumena, entrambi operanti nel settore della commercializzazione di miele “biologico”. Sono ritenuti responsabili, in concorso tra loro, dei reati di “frode nell’esercizio del commercio” ed “introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi”. Si tratta del rivenditore con sede a Verona, a cui corrisponde il sito mieleallingrosso.it di Z. D. M. Sul sito, così veniva descritto il prodotto in vendita: “Siamo un’azienda specializzata nella vendita all’ingrosso di miele 100% puro e naturale. Offriamo prezzi da ingrosso anche ai privati, con tracciabilità garantita e qualità controllata. I nostri prodotti provengono dalla Romania, dove collaboriamo con la rinomata società produttrice di miele ApiZUG Honey srl […] Trasparenza, affidabilità e passione per l’apicoltura sono alla base del nostro lavoro quotidiano”.

L’indagine dei carabinieri

Invece, nel comunicato diffuso, i carabinieri raccontano un’altra storia: “Nel corso delle attività di certosina verifica della documentazione a supporto della tracciabilità e origine del prodotto, i carabinieri hanno accertato che la società italiana deteneva per la commercializzazione 2,8 tonnellate di miele proveniente dalla ditta rumena, immettendolo sul mercato italiano come “biologico” sebbene, in realtà fosse di produzione ‘convenzionale’“. Il prodotto è stato interamente sequestrato, per poi essere dissequestrato e restituito dopo rietichettatura conforme eseguita sotto controllo dell’Autorità.

750 kg di miele falso bio

Secondo quanto scritto nella nota dei carabinieri, “Le indagini, coordinate dall’Autorità Giudiziaria Veronese, hanno permesso di documentare che, in varie fasi tra il 2024 e il 2025 sono stati venduti al consumatore finale oltre 7 quintali (per la precisione 750 Kg.) di miele falsamente etichettato come biologico, interamente prodotto e confezionato dalla ditta rumena, anch’essa facente capo allo stesso imprenditore”.

La filiera ricostruita

Secondo la ricostruzione delle forze dell’ordine, il miele veniva materialmente etichettato come biologico in Romania da un collaboratore dell’imprenditore, indicando in alcune etichette la certificazione di Agreco, organismo di controllo autorizzato in Romania. “Veniva poi trasportato regolarmente con trasporto su strada fino alla ditta italiana ma poi la documentazione accompagnatoria, che conteneva indicazioni false, non veniva trasmessa ai competenti uffici veterinari per gli adempimenti comunitari, come previsto per norma” spiegano le forze dell’ordine.

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L’operatore viene escluso dal sistema di certificazione bio

Oltre agli illeciti penali, all’operatore rumeno sono state contestate diverse violazioni
amministrative della disciplina europea in materia di produzione biologica. L’attività
condotta ha portato all’esclusione dell’operatore dal sistema di certificazione per l’agricoltura biologica a livello nazionale, con contestuale segnalazione dei fatti alle competenti autorità rumene.

La replica dell’azienda

L’azienda scrive al Salvagente chiedendo la pubblicazione della seguente replica: “In giugno-luglio 2025 i competenti organi hanno autorizzato la nuova etichettatura dei prodotti e disposto il dissequestro con restituzione della merce. Il riferimento “Bio” riguardava la denominazione sociale estera, poi modificata in “ApiZUG Honey Srl”. Non risulta vendita al pubblico di miele convenzionale come “biologico”; non sono stati rilevati profili di pericolosità del prodotto”.