Sono venduti come alternative più salutari alle patatine, ma gli snack veg, venduti come “salutisti”, spesso contengono un numero eccessivo di additivi. Il confronto francese tra 12 prodotti
Sono venduti come alternative più salutari alle patatine, ma gli snack veg, venduti come “salutisti”, spesso contengono un numero eccessivo di additivi. Il confronto del magazine francese 60 millions de consommateurs tra 12 prodotti a base di verdure, legumi, riso, soia, grano saraceno e alghe, di diverse marche e gusti. Il parametro iniziale di confronto sono le confezioni di patatine classiche calcolando le medie dei dati nutrizionali raccolti.
La promessa: “meno grassi”
“La prima cosa che salta all’occhio sulla confezione: le affermazioni che indicano che questi prodotti sono più sani rispetto alle versioni tradizionali. “Meno grassi” è l’affermazione più comune. Questo tipo di affermazione si basa su studi condotti dai marchi stessi confrontando i loro snack con le versioni standard” scrive 60 millions de consommateurs. E, in effetti, la maggior parte dei prodotti del panel mantiene le promesse. Il loro contenuto medio di grassi è di 17 g per 100 g, rispetto ai 33 g delle versioni tradizionali, quasi la metà. La stessa osservazione vale per i grassi peggiori, ovvero gli acidi grassi saturi (dannosi per la salute se consumati in eccesso): 1,77 g per 100 g in media negli snack “salutari” contro i 2,75 g degli altri.
Due prodotti ne hanno di più
Tuttavia, tre prodotti sono, al contrario, più grassi: le patatine di grano saraceno Bretz e Carrefour e le patatine vegetali a marchio Tyrrells. Il loro contenuto di grassi varia da 36 a 38 g per 100 g, con un contenuto di acidi grassi compreso tra 2,9 g e 4 g.
Troppi additivi
Va detto che questi prodotti sono certamente più grassi, ma meno ultraprocessati: la loro composizione include solo tre ingredienti (farina, olio, sale). Al contrario, patatine e snack a basso contenuto di grassi hanno lo svantaggio di avere una lunga lista di ingredienti. Contengono molti acidificanti, antiossidanti, emulsionanti, ecc. Gli additivi, come più volte scritto dal Salvagente sulla base di diversi studi, possono avere effetti nocivi sulla nostra salute. Secondo uno studio pubblicato lo scorso aprile dall’Istituto francese di salute e ricerca medica (Inserm), “alcune miscele di additivi alimentari presenti nella nostra dieta sono associate a un aumento del rischio di diabete di tipo 2, tumori e malattie cardiovascolari”. Nessuno dei prodotti della selezione confrontata dal magazine francese combina diversi additivi problematici. Tuttavia, consumare questo snack insieme ad altri prodotti ultraprocessati può, a lungo termine, influire sulla nostra salute.
Le patatine di alghe Nüri, le patatine di grano saraceno Bretz e Carrefour, le patatine di verdure Tyrrells, le patatine di barbabietola e carota Alnatura e i piselli soffiati Nature Addicts, però, non contengono additivi.
Pieno di calorie
La maggior parte degli snack testati è ricca di calorie. “Un uomo adulto sano ha bisogno, in media, di 2.600 chilocalorie al giorno, e una donna di 2.100 kcal (un valore che può variare a seconda dell’individuo, ndr). Se una bustina della nostra selezione viene consumata per intero, fornirà tra il 19 e il 37% dell’apporto energetico giornaliero per le donne e tra il 7 e il 30% per gli uomini, il che è molto per un semplice spuntino “, osserva Joséphine Revol, ingegnere alimentare presso il National Institute of Consumption (INC, editore di 60 Millions ). Ma le patatine e gli snack a basso contenuto di grassi sono comunque meno calorici delle loro versioni classiche.
La sensazione di non sentirsi mai sazi
Proprio come le patatine e gli snack classici, causano la sensazione di non sentirsi mai sazi. “Questo è ciò che chiamiamo ‘iperpalatabilità‘, la natura appetitosa e attraente di un prodotto”, continua l’ingegnere. “Il motivo è l’importante processo di trasformazione del prodotto: la scomposizione di alimenti interi in sostanze, utilizzando tecniche industriali come l’estrusione, lo stampaggio o la pre-frittura…”
Il test di gennaio scorso del Salvagente e i risultati sull’acrilammide
