
Aspartame, sucralosio, glicirrizina ma anche gli zuccheri aggiunti aumentano il rischio della pubertà precoce nei bambini. I dati presentati dalla Endocrine Society in California
Il consumo di dolcificanti come di aspartame, sucralosio, glicirrizina comunemente presente nelle bevande ma anche di prodotti con zuccheri aggiunti accelera il rischio di pubertà precoce nei bambini. Lo sostiene una ricerca condotta negli Usa e presentata dalla Endocrine Society a San Francisco, in California: maggiore era il consumo osservato di questi dolcificanti da parte dei soggetti monitorati, maggiore era il rischio di pubertà precoce centrale.
La pubertà precoce, spiegano gli esperti, può portare a disagio emotivo, a una statura più bassa in età adulta e a un aumento del rischio di futuri disturbi metabolici e riproduttivi.
Lo studio ha incluso i dati di 1.407 adolescenti. La pubertà precoce centrale è stata diagnosticata in 481 adolescenti. I ricercatori hanno valutato l’assunzione di dolcificanti da parte degli adolescenti attraverso questionari validati e analisi di campioni di urina. La predisposizione genetica è stata quantificata utilizzando punteggi di rischio poligenico derivati da 19 geni correlati alla pubertà precoce centrale. La pubertà precoce è stata diagnosticata sulla base di esami medici, livelli ormonali e scansioni.
Il consumo di sucralosio è stato associato a un rischio maggiore di pubertà precoce centrale nei ragazzi, mentre il consumo di glicirrizina, sucralosio e zuccheri aggiunti è stato associato a un rischio maggiore di pubertà precoce centrale nelle ragazze. “I risultati sono direttamente rilevanti per le famiglie, i pediatri e le autorità sanitarie pubbliche”, ha affermato il coordinatore dello studio il professor Yang-Ching Chen del Taipei Municipal Wan Fang Hospital e della Taipei Medical University di Taipei, Taiwan. “Suggeriscono che lo screening per il rischio genetico e la moderazione dell’assunzione di dolcificanti potrebbero aiutare a prevenire la pubertà precoce e le sue conseguenze a lungo termine sulla salute. Ciò potrebbe portare a nuove linee guida dietetiche o strumenti di valutazione del rischio per i bambini, a supporto di uno sviluppo più sano.”
Precedenti ricerche del gruppo di lavoro di questo studio hanno scoperto che alcuni dolcificanti possono influenzare direttamente gli ormoni e la flora intestinale legati alla pubertà precoce. Ad esempio, è stato dimostrato che l’acesulfame potassico o AceK innesca il rilascio di ormoni correlati alla pubertà attivando le vie del “gusto dolce” nelle cellule cerebrali e aumentando le molecole correlate allo stress. Un altro dolcificante, la glicirrizina, presente nella liquirizia, ha dimostrato di alterare l’equilibrio della flora batterica intestinale e di ridurre l’attività dei geni coinvolti nell’innesco della pubertà.









