Tisane al finocchio, non sono sicure per bambini e neonati

I prodotti (tisane & Co.) a base di semi di finocchio non sono sicuri per lattanti e bambini perché possono contenere l’estragolo, sostanza cancerogena e genotossica. La Commissione europea ha chiesto all’Efsa di effettuare una valutazione su segnalazione delle autorità tedesche

I prodotti (tisane & Co.) a base di semi di finocchio non sono sicuri per lattanti e bambini perché possono contenere l’estragolo, sostanza cancerogena e genotossica. A sollevare nuove preoccupazioni rispetto alla sicurezza di questi prodotti sono le autorità tedesche che hanno inviato diverse segnalazioni alla Commissione europea, la quale ha chiesto all’Autorità europea per la sicurezza alimentare di effettuare una valutazione.

Il problema di questi preparati, ne abbiamo scritto più volte, è la possibile presenza di estragolo, un composto naturale genotossico, che può danneggiare il Dna, e cancerogeno. Attualmente non esistono divieti formali sulla vendita o utilizzo delle tisane al finocchio per i bambini. Tuttavia, non sono raccomandate per i bambini al di sotto dei 4 anni, e particolarmente sconsigliate nei neonati e nelle donne incinta. Da uno studio guidato dall’Inran un paio di anni fa, è emerso che un biberon di tisana al giorno (pari a circa 100 ml) espone i neonati a livelli di estragolo centinaia di volte superiori a quelli considerati a basso rischio

L’Efsa ha esaminato le evidenze scientifiche disponibili sui preparati a base di semi di finocchio dolce e amaro comunemente utilizzati in infusi e altri prodotti alimentari quali miscele di spezie e integratori. Sulla base dei dati disponibili gli scienziati non hanno potuto stabilire un livello sicuro di esposizione all’estragolo e hanno concluso che il consumo di preparati a base di semi di finocchio può comportare un rischio per la salute, in particolare per i gruppi vulnerabili quali neonati, bambini piccoli, lattanti allattati al seno e feti in caso di consumo da parte di donne in allattamento o in gravidanza. Sono considerati sicuri i preparati in cui l’estragolo è stato rimosso dai produttori durante il processo di produzione o è presente in percentuali non rilevabili.
L’Efsa invita le parti interessate, i ricercatori e il pubblico a fornire osservazioni sulla bozza di parere, disponibile per consultazione fino al 17 settembre 2025.