L’Italia non brilla per utilizzo di Internet. Anche se la percentuale di chi naviga è salita nel 2016 fino al 60% della popolazione, l’Italia resta al penultimo posto della classifica dell’Ue per le connessioni attive.
La situazione è fotografata dal recente rapporto dell’Agcom da cui si trae questo ulteriore dato: la percentuale di popolazione abbonata a reti a banda ultralarga è passata dal 5% del 2015 al 12% del 2016, ma nonostante la crescita restiamo al 25° posto della classifica europea e ben al di sotto del valore medio di utilizzazione (la media Ue è del 37%).
Insomma, il gap con gli altri Paesi resta ancora elevato.
Ma secondo Active Network, società che fornisce servizi di telecomunicazione, un motivo c’è: l’Italia è tra i paesi che fanno pagare di più la connessione e che offre meno velocità .
Nel nostro Paese, infatti, la velocità media di connessione è di 9,2 Megabit al secondo, che ci pone al 28esimo posto nella classifica europea. Per comprendere meglio di cosa stiamo parlando, basta dire che in Europa ben 27 Paesi su 31 hanno una velocità superiore ai 10 Megabit, mentre peggio dell’Italia fanno solo Croazia, Grecia e Cipro.
Quanto ai costi, Stefano Trotto direttore generale di Active Network spiega: “Un abbonamento di accesso a Internet senza telefono o altri servizi, con una connessione a banda larga di velocità compresa tra i 4 e 8 Mbps costa il 78% in più della media europea, mentre un abbonamento di velocità tra gli 8 e i 12 Mbps in Italia costa il 107% in più della media europea. E stiamo parlando degli abbonamenti più diffusi: il 75% degli utenti italiani va online proprio ad una velocità compresa tra i 2 ed i 10 Mbps”.
In poche parole, in Italia il web è lento e costoso. Nessuna meraviglia se siamo in fondo alla classifica.