Addio ai libretti al portatore. Hanno certamente segnato un’epoca (classico dono di tanti nonni), ma è l’ora di archiviarli per sempre. Da oggi 4 luglio è vietata richiederne una nuova emissione, ovvero aprirlo alla posta o in banca.
Per quelli in circolazione, sopravvivenza assicurata fino al 31 dicembre 2018, termine ultimo per la loro conversione, per trasferire il denaro in essi depositato sul proprio conto oppure ritirarlo in contanti.
Incompatibili con le norme antiriciclaggio
Alla base della decisione vi è il recepimento della IV direttiva europea sul risparmio, che impone norme più restrittive per prevenire il riciclaggio internazionale e il finanziamento al terrorismo. E i libretti al portatore non potevano che cadere sotto la scure della normativa Ue, dato che non garantiscono affatto la tracciabilità del denaro, potendo essere utilizzati da chiunque li detenga.
Ammessi solo i nominativi
Dunque, da oggi 4 luglio banche e poste potranno emettere solo libretti di deposito nominativi, che, al contrario, assicurano tracciabilità e individuazione dell’effettivo titolare: intestatari, cointestatari, delegati: tutti sono rigorosamente verificati dall’istituto di emissione.