In manovra 9 milioni di euro al Crea per i nuovi Ogm. Crocevia: “Preoccupa relazione con industria Biotech”

ogm

Nella legge di bilancio sono previsti 9 milioni di euro per proseguire nelle attività del Crea finalizzate alle sperimentazioni su tecniche di editing genomico. Crocevia: “Preoccupante la relazione tra Crea e industria”

Nella legge di bilancio sono prevesti 9 milioni di euro per proseguire nelle attività del Crea finalizzate alle sperimentazioni su tecniche di editing genomico. Nello specifico, a essere finanziata è la ricerca del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria sui cosiddetti “nuovi Ogm”, tecnicamente definiti Ngt (nuove tecniche genomiche) o, in Italia, Tea (tecniche di evoluzione assistita), che hanno come principale differenza rispetto ai vecchi Ogm, il fatto che la modificazione del Dna della pianta avviene senza innesti di specie aliene.

Finanziamenti triennali

Come scrive Terraevita che riporta la notizia, il Crea andrà a ricevere tre milioni di euro per ciascuno degli anni 2025, 2026 e 2027, come riportato nell’articolo 82 del capitolo ‘Misure in materia di ricerca nel settore dell’agricoltura e della zootecnia’.

La posizione del Crea sugli Ngt

Del resto, nonostante i pareri contrari di numerosi esperti e alcuni studi molto critici, il centro per la ricerca in agricoltura, ente pubblico vigilato dal ministero per le politiche agricole, già nel marzo 2023 si esprimeva a favore di un allentamento della normativa sui cosiddetti nuovi Ogm. 

Crocevia: “Preoccupante la relazione tra Crea e industria

“Ci sembra di rivedere – commenta Francesco Panié, campaigner del Centro Internazionale Crocevia – quel che è successo con gli 8 milioni di euro di fondi pubblici già regalati al Crea nel 2016 per sviluppare nuovi Ogm con il progetto Biotech, di cui i risultati, al momento, si limitano alla propaganda.  L’istituto si conferma una spugna di denaro dei cittadini per realizzare prodotti potenzialmente nocivi per la loro salute e utili solo all’agricoltura industriale che rimane insostenibile”.

Il documento sui nuovi Ogm scritto insieme a Assobiotec

“Preoccupa, in particolare – continua Panié – la relazione che parti di questo istituto stanno stringendo con l’industria, come dimostra il recente “position paper” sui nuovi Ogm scritto a quattro mani con Assobiotec, ramo di Federchimica. Un concentrato di pensiero meccanicista e riduzionista che niente ha a che vedere con ciò di cui l’agricoltura ha bisogno per fare una transizione ecologica. Dovremmo discutere pubblicamente in modo molto più aperto sul destino dei finanziamenti alla ricerca, in modo che non finiscano in programmi che servono a gruppi ben definiti, poco abituati a confrontarsi con l’interesse pubblico. Per questo, ci preoccupa la leggerezza con cui il Parlamento sta lasciando passare la propaganda che tenta di creare terreno fertile per la reintroduzione di Ogm brevettati in Italia e in Europa senza tracciabilità, etichettatura e valutazione del rischio. Se non si tematizza questa discussione subito, rischiamo di soffocare nella culla le opportunità di passaggio all’agroecologia, di svuotare di senso l’agricoltura biologica e affermare un regime di monopolio della biodiversità che cancella la libertà di scelta di produttori e consumatori”.