Il Comitato per la valutazione dei rischi di farmacovigilanza dell’ Ema, il Prac, ha concluso che non vi è alcuna evidenza di modifica delle informazioni sul rischio noto di enterocolite neutropenica dopo il trattamento con docetaxel, un medicinale contro il cancro. L’allerta su questo farmaco è stata lanciata dall’Agenzia francese per la sicurezza dei farmaci nel febbraio di quest’anno a seguito di tredi morti sospette avvenute in donne sotto trattamento farmaceutico. Tutte avevano usato il farmaco per un trattamento contro il cancro al seno, e sono decedute a causa di enterocolite, un’infiammazione simultanea dell’intestino tenue e del colon.
Cos’è il docetaxel
Il  docetaxel è una molecola sintetizzata prima nel 1989 dai ricercatori del Cnrs, e il primo farmaco che contiene questo principio attivo è Taxotere, commercializzato da Sanofi nel 1995 e venduto anche in Italia. Nel frattempo, sono stati messi in vendita anche gli equivalenti generici. Il docetaxel può essere indicato come parte di un trattamento contro diversi tipi di cancro: il cancro al seno, cancro gastrico, cancro alla prostata, bocca, gola, e polmonare a piccole cellule. Dopo una parziale abilitazione da parte dell’Ansm, oggi la conferma dell’Ema: le morti non sono diretta conseguenza del farmaco nonostante l’enterocolite neutropenica si conferma un raro effetto avverso del docetaxel che continuerà ad essere sottoposto a controllo routinario e sarà esaminato durante le revisioni periodiche dei medicinali contenenti docetaxel.
I medici che prescrivono docetaxel sono invitati a seguire le raccomandazioni presenti nelle informazioni del prodotto autorizzate, incluse quelle relative alla prevenzione e alla gestione della neutropenia (bassi livelli di globuli bianchi) che si manifesta nei pazienti con enterocolite neutropenica.