Un richiamo che farà rumore. Innanzitutto per il prodotto, il latte infant formula di Novalac, poi perché tira in ballo, ancora una volta, i contaminanti di processo che troppo spesso si legano alla presenza dell’olio di palma.
La Medis, casa produttrice del Novalac, ha infatti richiamato in Austria il suo latte pediatrico per la presenza di 3-mcpd e per il contenuto di glicidil esteri degli acidi grassi. Il latte è stato prodotto in Francia e/o Germania.
Nel caso del prodotto “Novalac 1“, il lotto interessato è 9.828.301, scadenza 2019/09/01; nel caso di “Novalac CC” il lotto è il 45405 fabbricati (scadenza 23/09/2018).
Non è la prima volta che l’allarme sui contaminanti dovuti alla presenza dell’olio di palma turbano i sonni dei genitori.
Una ricerca sconvolgente dell’Università polacca di Gansk, pubblicata in Italia solo dal Test-Salvagente, aveva analizzato 24 latti in polvere, gran parte dei quali venduti in tutta Europa. I risultati non lasciavano spazio a dubbi: la contaminazione da 3-Mcpd è 4 volte oltre il limite fissato dall’Efsa per il migliore dei campioni, 150 volte sopra per il peggiore.
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Il 3-Mcpd si forma durante la raffinazione degli oli vegetali ad alte temperature (circa 200 gradi) ed è presente in particolar modo nell’olio di palma, è genotossico nei ratti e sospettato di essere cancerogeno per l’uomo, per questo l’Efsa a inizio maggio del 2016 ha fissato una soglia di 0,8 mcg per chilo di peso corporeo.