L’Oréal tra il profumo di gelsomino e la puzza del lavoro minorile

L'OREAL LAVORO MINORILE

Un’inchiesta della Bbc ha documentato che in Egitto nella raccolta dei fiori di gelsomino, utilizzati dai fornitori di Lancôme (L’Oréal) e Aerin Beauty per le essenze, erano impiegati minorenni

Bambini e bambine impiegate illegalmente in Egitto nella raccolta di fiori di gelsomino che finiscono nella filiera produttiva di Lancôme del gruppo L’Oréal e di Estée Lauder. È quanto mostrano le immagini – molte sotto copertura – di un’inchiesta realizzata dalla Bbc che ha suscitato molte reazioni. Le aziende coinvolte si sono difese: L’Oréal ha affermato di impegnarsi a rispettare i diritti umani ed Estée Lauder, proprietaria del marchio Aerin Beauty, ha dichiarato all’emittente britannica di aver contattato i suoi fornitori.

Più preoccupato invece il relatore speciale delle Nazioni Unite sulle forme contemporanee di schiavitù, Tomoya Obokata, ha affermato di essere turbato dalle prove della Bbc World Service: “Sulla carta, loro [l’industria] stanno promettendo tante cose buone, come la trasparenza della catena di fornitura e la lotta contro il lavoro minorile. Guardando questo filmato, in realtà non stanno facendo le cose che avevano promesso di fare“.

L’inchiesta ha svelato il meccanismo che costringe le famiglie a coinvolgere nella raccolta dei fiori i loro figli: “Gli addetti ai lavori del settore ci hanno detto – scrive la Bbc – che una manciata di aziende che riforniscono molti marchi di lusso stanno comprimendo i budget, con conseguente retribuzione molto bassa (per i raccoglitori, ndr). I raccoglitori di gelsomino egiziani affermano che questo li costringe a coinvolgere i propri figli“.

La raccolta, come mostrano le immagini, comincia al mattino presto quando ancora è buio e i raggi del sole non possono compromettere i fiori di gelsomino: “La notte in cui l’abbiamo filmata, Heba e i suoi figli sono riusciti a raccogliere 1,5 kg di fiori di gelsomino. Dopo aver pagato un terzo dei suoi guadagni al proprietario del terreno, le sono rimasti circa 1,5 dollari per il lavoro di quella notte. Questo vale meno che mai, dato che l’inflazione in Egitto è ai massimi storici e i raccoglitori spesso vivono al di sotto della soglia di povertà”.

Una volta che il gelsomino è stato raccolto e pesato, prosegue il racconto dell’inchiesta della Bbc, viene trasferito tramite punti di raccolta a una delle numerose fabbriche locali che estraggono olio dai fiori: le tre principali sono A Fakhry and Co, Hashem Brothers e Machalico.È difficile dire esattamente quante delle 30.000 persone coinvolte nell’industria egiziana del gelsomino siano bambini. Ma durante l’estate del 2023 la Bbc ha filmato in questa regione e ha parlato con molti residenti che ci hanno detto che il prezzo basso del gelsomino significava che dovevano includere i propri figli nel loro lavoro. Abbiamo constatato che, in quattro luoghi diversi, un numero significativo di raccoglitori che lavoravano nelle piccole aziende agricole – che riforniscono le principali fabbriche – erano bambini di età inferiore ai 15 anni. Diverse fonti ci hanno anche detto che c’erano bambini che lavoravano nelle aziende agricole di proprietà diretta dei Machalico. Quando siamo andati sotto copertura per filmare lì e abbiamo trovato dei raccoglitori che ci hanno detto che la loro età variava dai 12 ai 14 anni”. In Egitto è illegale per chiunque abbia meno di 15 anni lavorare tra le 19 e le 7.

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Una volta stoccato il gelsomino poi viene spedito alle grandi aziende del profumo come L’Oréal ed Estée Lauder.

Givaudan, la casa di fragranze che produce Lancôme Idôle L’Intense, ha descritto l’indagine della Bbc come “profondamente allarmante”, aggiungendo “è nostro dovere continuare ad agire per eliminare completamente il rischio di lavoro minorile”.

L’Orèal ha espresso la propria posizione alla Bbc: “Siamo attivamente impegnati a rispettare gli standard più protettivi riconosciuti a livello internazionale in materia di diritti umani”, aggiungendo che “non richiederà mai alle case di profumi di scendere al di sotto del prezzo di mercato degli ingredienti a spese degli agricoltori. Nonostante la nostra forte impegni sappiamo che in alcune parti del mondo in cui operano i fornitori L’Oréal vi sono rischi che i nostri impegni vengano rispettati“. E ancora: “Ogni volta che si verifica un problema, L’Oréal lavora in modo proattivo per identificare le cause sottostanti e il modo di risolverlo. Nel gennaio 2024, il nostro partner ha eseguito una valutazione d’impatto sui diritti umani in loco per identificare potenziali violazioni dei diritti umani e trovare modi per prevenirli e mitigarli, con particolare attenzione ai rischi del lavoro minorile.” L’Oréal ha fornito alla Bbc un’ulteriore dichiarazione: “L’Oréal sta cercando di garantire che vengano pagati salari dignitosi agli agricoltori, che i loro figli abbiano accesso all’istruzione e che siano messe in atto leggi, politiche e pratiche sui diritti umani per impedire ai bambini di lavorare. “In vista del raccolto di giugno di quest’anno, è in atto un piano d’azione dettagliato con i fornitori e i nostri team saranno in Egitto per valutarne il successo”.

Estée Lauder ha dichiarato a Bbc: “Crediamo che i diritti di tutti i bambini debbano essere protetti. E abbiamo contattato i nostri fornitori per indagare su questa questione molto seria. Riconosciamo il complesso ambiente socio-economico che circonda la catena di fornitura locale del gelsomino e stiamo agendo per ottenere una maggiore trasparenza e lavorare per migliorare i mezzi di sussistenza delle comunità di approvvigionamento”.