Latte adulterato alla TreValli: sospese attività nel caseificio Fattorie Marchigiane

LATTE TREVALLI SODA CAUSTICA

Dopo lo scandalo per la sospetta adulterazione del latte con soda caustica e i primi ritiri dal mercato di mozzarelle, viene sospesa l’attività dello stabilimento di Colli al Metauro. Si dimette il presidente della cooperativa controllata da TreValli

Dopo l’inchiesta della Procura di Pesaro Urbino per la sospetta contaminazione del latte con soda caustica, i sequestri eseguiti dai carabinieri del Nas e i primi ritiri dal mercato di mozzarelle con alta carica batterica, arriva la sospensione delle attività dello stabilimento di Colli al Metauro di Fattorie Marchigiane cooperativa del gruppo TreValli.

La decisione è stata presa ieri sera dal consiglio d’amministrazione di TreValli Cooperlat: “È stata stabilita la sospensione delle attività dello stabilimento di Colli al Metauro (Pesaro Urbino), per consentire le attività di verifica ed eventuale bonifica degli impianti di produzione e dell’intera struttura, affinché ogni funzione possa essere ripristinata al più presto al massimo delle sue capacità e potenzialità, garantendo la totale salubrità degli ambienti di produzione e dei prodotti finiti”.

La decisione è stata presa dopo l’inchiesta della Procura di Pesaro, nata dopo l’esposto di due ex dipendenti che hanno denunciato attività fraudolente all’interno del caseificio Fattorie Marchigione, e sfociata in perquisizioni e sequestri (90 tonnellate di latte e di 110 di formaggi adulterati, oltre a circa 2,5 tonnellate di sostanze sofisticanti) eseguiti dai carabinieri del Nas nello stabilimento di Colli al Metauro. Il sospetto che oltre all’uso fraudolento della soda caustica e di acqua ossigenata per abbassare illegalmente la carica batterica del latte scaduto, è che venisse usato anche latte contaminato da antibiotici e aflatossine. Primi riscontri analitici sarebbero arrivati dall’Izs dell’Umbria che, a Perugia, stanno conducendo le analisi sulla materia prima sequestrata dagli inquirenti.

Cooperlat Tre Valli ha fatto sapere che “i controlli dei prodotti immessi sul mercato non hanno evidenziato alcuna anomalia”. In ogni caso, comunica TreValli Cooperlat, nel cda di ieri, Gianluigi Draghi, presidente di Fattorie Marchigiane, “al fine di consentire alla società stessa di poter operare in assoluta e piena libertà nell’ambito dell’inchiesta in corso, ha deciso di rassegnare le dimissioni“.

Ancora tutto da verificare se e quanti prodotti “ripuliti” nel caseificio marchigiano siano stati immessi nella Grande distribuzione: i sequestri di tre lotti di “Mozzarella per pizzeria” (L2411300, L2411400 e L2411500 con scadenza rispettivamente del 22, 23 e al 24 maggio 2024) lasciano immaginare nuovi scenari dell’inchiesta.

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