Latte adulterato alla TreValli: ecco perché veniva usata soda caustica

LATTE TREVALLI SODA CAUSTICA

L’uso di soda caustica o di acqua ossigenata per abbassare l’acidità del latte sono vietate. E invece, secondo gli inquirenti, è quello che avveniva nell’impianto di Fattorie Marchigiane. Dario Vista ci spiega come avveniva l’adulterazione e i possibili effetti sulla salute del consumatore

“L’uso fraudolento della soda caustica serve per nascondere l’acidità elevata legata all’invecchiamento del latte“. È a Dario Vista, biologo, tecnologo alimentare e autore della nostra rubrica “Il Nutrizionista”, che chiediamo di spiegarci la motivazione tecnica del fatto che, come hanno accertato i carabinieri del Nas coordinati dalla Procura di Pesaro Urbino, nel caseificio di Colli al Metauro idelle Fattorie Marchigiane, del gruppo TreValli Cooperlat, venivano impiegate queste sostanze per “correggere” latte inacidito. Tra l’altro con la sicurezza che, anche in fase di analisi, sia la soda caustica che l’acqua ossigenata sono impossibili da rintracciare. “E questo perché l’acqua ossigenata è volatile e della soda caustica ‘resta’ il sodio ma se quel latte ‘trattato’ è destinato alla caseificazione, cioè ad essere trasformato in formaggio, l’aggiunta di sale avviene per forza”. Per cui l’uso fraudolento di queste sostanza serviva mascherare il latte inacidito e a sua volta si “mascherava” in caso di controlli.

È servita l’attività di indagine dei carabinieri del Nas di Ancona e degli agenti dell’Ispettorato Repressioni frodi del ministero delle Politiche agricole per rinvenire e sequestrare nel sito della cooperativa 90 tonnellate di latte e di 110 di formaggi adulterati, oltre che circa 2,5 tonnellate di sostanze sofisticanti.

L’idorissido di sodio o soda caustica è anche un additivo alimentare, l’E524, perché non si può usare nel latte? “Semplicemente perché – aggiunge l’esperto – quel latte era scaduto, aveva molto probabilmente un’acidità lontata dal 6,5-6,8 di pH del latte fresco e quindi non era commestibile: doveva essere smaltito, perché non più adatto per l’uso alimentare umano, altro che corretto!”.

“L’uso dell’additivo E525 – aggiunge Vista – è usato per modificare il pH di un alimento ma l’alimento deve essere commestibile per essere trattato con l’idrossido: un latte scaduto, quindi con una carica batterica elevata, non può essere reso commestibile, altrimenti si compie un’adulterazione in danno del consumatore”.

Con effetti anche sulla salute? “Stiamo sempre parlando di un latte avariato che non può essere bevuto perché, invecchiando, il latte oltre ad inacidirsi, sviluppa una carica batterica elevata che può essere dannosa per il consumatore”.

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