Arriva la proroga per fare domanda di rottamazione delle cartelle Equitalia. Il Consiglio dei ministri ha infatti approvato un decreto ad hoc per prorogare dal 31 marzo al 21 aprile la scadenza. Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, commenta così la notizia: “Bene, ma non basta. Dare appena 21 giorni in più non è sufficiente per evitare le code fuori dagli uffici di Equitalia, a meno che si cambiano le istruzioni per l’invio del modulo di richiesta DA1 ed Equitalia, come avrebbe dovuto fare fin dall’inizio, non si decide ad indicare la possibilità di spedire il modello anche con raccomandata a/r”. Attualmente, infatti, sono segnalate 3 solo modalità : on line con credenziali di accesso, via posta (e-mail o pec) o presso gli sportelli dell’Agenzia. Inevitabile, quindi, che gli anziani che non hanno il computer siano costretti a stare in coda per ore. Peraltro, per inviare il modulo via email non basta avere il computer ed un casella di posta, ma serve anche uno scanner, visto che la domanda va accompagnata con una copia del documento di identità . “Anche telefonando al call center 06-01-01 si esclude la possibilità dell’invio attraverso la posta tradizionale” prosegue Dona.
Ritardi? salta anche la dilazione
L’associazione mette in guardia i consumatori anche rispetto ad un nuovo rischio. A differenza di quanto previsto dal decreto-legge 22 ottobre 2016, n. 193 e dalla legge di conversione (legge 1 dicembre 2016, n. 225), se non si pagano o si pagano, anche con un solo giorno di ritardo, le rate successive alla prima, non solo, come si sapeva, salta la rottamazione e tornano a scattare sanzioni e interessi delle vecchie cartelle, ma salta anche il vecchio piano di dilazione. Questo vuol dire che se il contribuente aveva ottenuto di pagare il debito in 6 o 10 anni, perde anche questo beneficio se, dopo aver chiesto la definizione agevolata, non rispetta tutti i pagamenti successivi al primo. “Una “nuova” regola che chiediamo di cancellare, non essendo stata prevista dal legislatore e non potendo essere decisa in altra sede” conclude Dona.
600mila richieste già arrivate
Intanto Equitalia da i numeri: a 5 mesi dall’avvio della definizione agevolata, sono circa 600mila le istanze di definizione agevolata presentate ad Equitalia. Delle 598.988 domande presentate (dato aggiornato al 23 marzo), il 49,6% dei contribuenti lo ha fatto utilizzando il portale di Equitalia, l’email o la posta elettronica certificata, mentre il 48,9% si è rivolto alla rete degli sportelli, e il residuo 1,5% ha preferito canali tradizionali quali, ad esempio raccomandata o  posta ordinaria. Vediamo il dettaglio.