Caraffe filtranti, l’autorità sanitaria francese le boccia: “rischio rilascio contaminanti”

“Inutile, o anche peggio!”. Non usa mezze misure l’associazione dei consumatori francesi Que Choisir, nel giudicare l’efficacia delle caraffe filtranti, utilizzate in molte case per togliere le impurità dall’acqua del rubinetto e poterla così bere. “Questa è la promessa fatta dai produttori di caraffe filtranti – dice l’associazione – sistemi di filtraggio adottati da oltre il 20% delle famiglie francesi che vogliono un’alternativa all’acqua in bottiglia, a causa del prezzo elevato – 65 volte più costosa in media di quella del rubinetto – e dell’impatto ambientale”. Ma secondo l’Agenzia per la sicurezza sanitaria nazionale francese (Anses), che ha pubblicato il 13 marzo i risultati di un sondaggio di questi sistemi di filtrazione, l’efficacia di queste caraffe è più che discutibile.

La relazione dell’Agenzia nazionale

Nella sua relazione, l’Agenzia ha osservato infatti che l’impiego di caraffe filtranti può portare al rilascio di vari contaminanti (ioni argento, sodio, potassio, ammonio) in acqua potabile. Alcune caraffe filtranti possono anche causare un abbassamento del pH dell’acqua. E studi canadesi e britannici hanno dimostrato che l’acqua a basso pH può facilitare il rilascio di alcuni metalli, in particolare durante il riscaldamento a contatto con il metallo o utensili in ceramica (bollitore). Tuttavia, “i dati attualmente disponibili non evidenziano un rischio per la salute dei consumatori”, ha detto l’agenzia. L’Anses ritiene sì che la maggior parte delle caraffe filtranti sia conforme alle norme sulla riduzione di odore, sapore, concentrazioni di cloro, piombo e rame, ma anche che questi dati non consentono di valutare l’efficacia delle caraffe filtranti in commercio. L‘autorità francese mette in dubbio la stessa utilità di filtrare il calcare, che è in realtà il calcio e il rame, due minerali di cui una larga fascia di popolazione in Francia assume in proporzioni inferiori al fabbisogno stimato.

Attenzione alla carica batterica

Ma soprattutto, l’agenzia di sicurezza mette in guardia gli utenti contro la possibile contaminazione microbiologica a causa di un uso improprio dei cosiddetti decanter. Nel 2010, ricorda Que Choisir, “avevamo già condotto delle analisi che mostravano come a differenza del laboratorio, a casa, la contaminazione batteriologica è quasi sistematica e tutte le 31 famiglie che avevano partecipato alla sperimentazione avevano visto la qualità della loro acqua degradata dall’uso della caraffa filtrante.

I consigli per l’uso

L’Anses dà infine alcuni consigli a chi utilizza le caraffa filtrante, per limitare la crescita batterica:
– Sostituire periodicamente la cartuccia;
– Mantenere la caraffa filtrante e l’acqua nel frigorifero;
– Consumare acqua filtrata in modo rapido, idealmente entro 24 ore dopo la filtrazione.
Infine, Que Choisir aggiunge: “Non è necessario per filtrare l’acqua per rimuovere sapore di cloro: è sufficiente posizionare un’ora in frigorifero!