Dormire è un bisogno essenziale, al pari di mangiare. Ma non tutti riescono a farlo facilmente. Per porre l’attenzione sul problema, l’Associazione Mondiale di Medicina del Sonno, ha organizzato la Giornata Mondiale del Sonno, che si celebrerà domani venerdì 17 marzo. Circa un terzo della popolazione dei paesi industrializzati soffre di insonnia e una larga fetta della popolazione italiana lamenta disturbi del sonno: il 20% degli adulti ha assunto almeno una volta un farmaco per dormire meglio; il 10% di loro lo fa per più di 6 mesi. Anche i giovani presentano problemi relativi al sonno e in misura quasi doppia rispetto a dieci anni fa. Dormiamo sempre meno e male, dunque, correndo così dei rischi per la nostra salute e per quella degli altri, visto che un colpo di sonno mentre ci troviamo al lavoro o alla guida può causare incidenti, anche gravi, in cui possono essere coinvolte altre persone.
Che tipo di insonnia?
Quando parliamo di insonnia, però, dovremmo innanzitutto distinguerne la forma, perché a seconda della sua durata può avere conseguenze più o meno gravi. Si parla generalmente di insonnia acuta, transitoria o cronica quando se ne considera la durata. L’insonnia è acuta quando esordisce in seguito a qualche evento stressante in ambito personale, lavorativo, scolastico, relazionale o in seguito a un problema di salute che genera preoccupazione. Si parla di insonnia di breve durata o transitoria quando i sintomi scompaiono dopo qualche giorno (una settimana o dieci giorni). Se i sintomi continuano a persistere dopo un mese dall’insorgenza e le conseguenze dell’insonnia iniziano a interferire con le attività della vita quotidiana, l’insonnia diventa persistente e in ne cronica.
Come si cura l’insonnia?
I trattamenti fai- da-te sono estremamente controindicati perché si tratta di un disturbo che ha a che fare con lo stato di salute generale e merita pertanto di essere inquadrato bene, valutato e adeguatamente trattato. Spesso, infatti, tecniche e rimedi inappropriati fanno aumentare l’insonnia. Il problema dunque va affrontato con serietà rivolgendosi al proprio medico di base, o a uno specialista del settore. Ricordando che spesso l’insonnia è collegata ad altre patologie, un internista è quello che può cogliere le molteplici sfaccettature mediche di un disturbo del sonno.
Di quante ore di sonno abbiamo bisogno?
Grazie a molteplici studi scientifici sappiamo che si può puntare a un numero di ore di sonno mirate all’età di ogni persona, bambino, adulto o anziano che sia, con un intervallo che permette di rispettare anche le differenze individuali (che sono su base genetica).